Come ormai sanno anche le lumache senza guscio, mi sto caoticamente facendo crescere i capelli in vista delle Matrimoniadi. Un paio di settimane fa sono anche tornata a Piacenza per fare amicizia con una potenziale acconciatrice – che lavora in un atelier di sconvolgente bellezza, un posto che somiglia a un mini-museo di carinerie vintage – e sto cercando (nonostante l’inettitudine, la pigrizia e il sonno perenne) di prendermi un po’ cura della mia criniera. Perché è una criniera, in pratica. O un covone, se la giornata è particolarmente infausta. Ho quindi accolto con trasporto – e discreta commozione – l’invito di Testanera a farmi acconciare l’esuberante cranio in questo loro magico cubo (#StylingCube, si chiama, con l’#… senza # non vale) piazzato in mezzo a Via dei Mercanti per la Fashion Week. Non potendo ancora deliziarvi con dei post da aristocratica stanca di vivere – tipo “Come superare la Fashion Week senza farsi venire i calli e l’ulcera” o un “Povera me, la Fashion Week è un calvario” o un imprescindibile “Santi numi, se vedo un’altra sfilata vomito champagne” -, vi allieterò con i miei sublimi boccoli. Se non vi va bene, andate a leggervi le didascalie di Instagram di Chiara Biasi.
Ciò detto, mi sono molto divertita. Sono arrivata lì con la mia sciarpa a forma di cigno, la BB Cream in faccia e della roba sugli occhi che, almeno per i miei standard, era pure messa bene. E invece no. Vieni, Tegamini, che ti diamo una sistemata al trucco, che ce n’è proprio bisogno. E io mi sono seduta su uno sgabello e ho tentato in tutti i modi di giustificarmi: piccola truccatrice gentile, con il cinturone pieno di pennelli, devi sapere che sono gravemente astigmatica. Ti trucchi un occhio, ma sull’altro occhio puoi solo ipotizzare vagamente quel che succede. E non importa se ti metti le lenti o no, sono riflessi condizionati. Io so che dal sinistro non ci vedo, e lo chiudo. Mi trucco il destro al buio, così, freestyle. Capiscimi.
Ma cosa faccio? Direi che si può dare la precedenza al video, così poi vi racconto quello che hanno tagliato, che è più divertente 😀
[tentblogger-youtube 4dnkoPobG-8]
Perdonatemi, ho un faccione largo così. Ma sono piena di buone intenzioni.
Lì in mezzo alla strada, oltre a dare una confusa definizione di Tegamini – che è la cosa più difficile al mondo da descrivere, per me… la prossima volta me la preparo: TEGAMINI E’ UN WUNDERKAMMER. Bam. Ciapa – ho anche dichiarato che alle sfilate non mi invitano perché sono strana. Poi ho raccontato che la sciarpavolpe e la sciarpacigno sono grandi amiche, anche se preferisco la sciarpacigno perché la sciarpavolpe lascia un sacco di pelucchi arancioni fotonici sulle cose.
Non potete immaginare l’astio delle SCIURE lì fuori. In fila da tre ore per farsi fare la piega e io che arrivo tutta saltellante e mi fanno anche delle domande. M’avrebbero impalata, altroché.
E poi mi hanno tutta arricciolata. Ero molto contenta perché con Max, l’EIRSTAILIST, abbiamo chiacchierato piacevolmente del Plastic. Il Plastic è l’unico posto dove mi piace andare a ballare. Ovvio, ci puoi andare una volta al mese, ma massimo, perché ti scotenna nel corpo e nello spirito, ma è sempre una gioia. Mentre mi faceva degli assurdi boccoloni, gli ho raccontato di quando ho ordinato a Stefano Gabbana di farmi un gin-tonic (la prossima volta gli chiedo se mi invita alla sfilata, che lui secondo me ha un concetto molto elastico e amichevole di “stranezza”) e abbiamo ricordato con allegria di quando la resident-drag-queen s’è lamentata dei calli, esordendo con un “ve lo voglio e ve lo devo dire”.
Comunque, ecco un po’ dell’arricciamento.
Questa è per dimostrare che non ho le doppie punte. Se volete vi faccio pure vedere la foto 3.200 pixel che mi hanno mandato. Ho pianto, quando mi sono vista le punte.
Oh, le meta-cose mi piacciono. Inception dal parrucchiere.
Mai al mondo m’era capitato di vedermi il dietro del cranio con una tale chiarezza.
Scar, non avrai il mio regno!
E allora? Dov’è la mia carrozza?
Alla fine c’è stato grande imbarazzo, perché mi dovevo girare verso sinistra di ben novanta gradi e sorridere alla telecamera. Magari intonando una breve frase di Baby One More Time. Ce l’hanno fatta tutte. Io mi sono girata, ma ho anche battuto le mani un po’ di volte. E ho sgambettato. E credo anche di aver gridato EVVIVA e di essermi ficcata le mani in testa. E infatti nel video superglam non c’è nulla di tutto ciò. E alla domanda “e adesso a che evento andrai?” – che l’idea era “ora che hai dei capelli tutti ricci e belli dovrai pur partecipare con fierezza alla Fashion Week” – non sapevo bene cosa dire, che dovevo tornare a casa a finire di inserire le correzioni alla traduzione che dovevo consegnare il giorno dopo… altroché Arco della Pace e fashion blogger senza calze con -12 gradi. Per non sprecare la pettinatura, dunque, ho chiamato Amore del Cuore e siamo andati a fare un BRUNCH. Cosa c’è di più ICONICO di un brunch.
Io figurati, mi emoziono quando mi regalano una chiavetta USB, figurati quando mi fanno diventare carina. E’ bello, quando si prendono cura di te. Quando interviene qualcuno che ti arriccia con criterio. Fare i leoni non è mica da tutti, bisogna avere un casino di lacca. E mettersi la maschera dopo lo shampoo. E chi lo sapeva, che esiste la lacca. Credo di averne in testa ancora un po’, ma a distanza di una settimana. Insomma, non mi capita mica ogni quarto d’ora… tutte queste coccole le affronto quasi con sospetto. Credo sia colpa di MADRE: quando le racconto che devo andare a fare delle cose incredibili perché mi invitano – “che ho il blog” -, l’unico e universale commento è “occhio, che magari alla fine ti chiedono di pagare”. E’ questo l’ottimismo con cui affronto l’esistenza. Grazie MADRE. E grazie a Testanera per la sciantossisima esperienza. Se mi abituo è un casino. Che ho talento, per la vita da ricca principessa riccioluta.
🙂
3 Comments
(Quella è una sigaretta, anche Tegamini fuma e quindi io mi sento una persona pacificata.)
Comunque ti volevo dire che tipo io tivibi perchè sei completamente pazza, ecco. Una cosa guarda meravigliosa.
Beh io dico che Amoredelcuore è un uomo sfacciatamente fortunatone. Ecco.
Sopporta con pazienza anche i pigiami più indecorosi. Vede acconciature mirabili e beceri mocassini indiani imbottiti di pelo. Sono una ragazza fortunata.