Nella mia mirabolante carriera editoriale ho vinto in tutto quattro premi Nobel. Uno in modalità kamikaze – che ero in ufficio da sola – e ben tre negli ultimi tre anni. Il Nobel è una faccenda interessante, surreale, incredibilmente istruttiva ed estremamente stancante. E da quando c’è il famigerato #TotoNobel, poi, non si vive più. C’è il bellicoso team-Murakami, ci sono i fenomeni che devono per forza dimostrarti che loro la letteratura africana contemporanea la conoscono benissimo – e voi che non capite il mangbetu siete dei poveri derelitti -, quelli che tifano per Ken Follett e Stephen King – che tanto hanno fatto leggere le genti del mondo -, gli snob così snob da snobbare anche il Nobel, quelli coi bambini all’asilo – diamolo a Peppa Pig! -, quelli che si scandalizzano per le candidature estemporanee dei cantautori, gli astiosi a prescindere, gli amici del vintage che non han capito che possono vincere solo gli scrittori ancora vivi, gli esperti di geopolitica e di minoranze – quest’anno tocca all’Oceania! E vogliamo solo autori gravemente celiaci! -, i depressi – tanto in Italia non legge più nessuno, è inutile che stiamo qui a farci i pipponi sul Nobel -, i curiosi che stanno zitti ma si divertono un casino, i “guardate che non c’è mica solo il Nobel per la Letteratura! Lo sapete com’è andato quello per la fisica, per dire? Asini!”, gli scrittori rosiconi, gli scrittori che incitano i loro beniamini, noi soliti quattro pirla che ci emozioniamo piuttosto sinceramente e quelli che s’inventano i meme con Philip Roth e Leonardo DiCaprio che singhiozzano abbracciati. Tutto questo marasma di scemenze, nichilismo, tifo da stadio e belle speranze raggiunge il suo detestabile picco a circa un’ora dall’effettiva proclamazione del Premio Nobel. Un’ora di agonia pura e cristallina. Dovreste lavorare, ma c’è troppa confusione. Dovreste lavorare, ma siete ipnotizzati dal conto alla rovescia dell’Accademia di Svezia. Dovreste lavorare, ma poi vi accorgete che sono tutti lì a fare i tarocchi e buonanotte. Quest’anno, ormai assuefatta e recalcitrantissima, ho deciso di buttarla in caciara anch’io. E ho allietato la mia scomposta timeline con il #TotoNobel delle bestiole. Visto che ne vado immotivatamente fierissima, ve lo appiccico qua sotto.
#TotoNobel e bestiole – Quando vince uno che non sai chi è pic.twitter.com/zH4Qc4JzIk
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – Vince uno che miracolosamente hai letto pic.twitter.com/spxYltHrVk
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – Quando escono dalla porticina e leggono tutta la tragica tiritera in svedese pic.twitter.com/KkzbJz1Vyw
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – Vince uno della tua casa editrice. E sai che la giornata è appena peggiorata un casino. pic.twitter.com/L7x2uBfGDp
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – Philip Roth, più o meno nell’ultimo mezzo secolo. pic.twitter.com/bscp7N8xBv
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – Cioè, magari vince ancora un poeta… pic.twitter.com/KH77CrmQhp
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – Quelli che devono comunque lamentarsi. “Ah, pecoroni. Io lo leggevo anche prima che vincesse” pic.twitter.com/ur2IcjcKZ3
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – Quelli che ci hanno addirittura scommesso dei soldi e vivono l’attesa con serenità pic.twitter.com/cRIXNvTjqB
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – Quelli che al primo colpo non capiscono neanche l’annuncio in inglese pic.twitter.com/zgGyHVhCv6
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – Quelli che si sentono in dovere di regalarci una battuta sagace. Tipo “vince Renzo Bossi”. pic.twitter.com/QHywl17z0V
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#TotoNobel e bestiole – Quelli che in realtà all’una vorrebbero solo andarsene a pranzo. pic.twitter.com/8kq3jDOc3B
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – Gli editor della narrativa straniera. pic.twitter.com/9TU13of6vU
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – Gli editor della narrativa italiana. pic.twitter.com/kX0qCaGbmi
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
#TotoNobel e bestiole – la reazione di @Einaudieditore allo streaming che salta. pic.twitter.com/I3hSgwWbda
— Tegamini (@francescapeach) 9 Ottobre 2014
Poi niente. Vincete voi e il pomeriggio diventa un inferno.
3 Comments
Ora il vincitore del premio nobel diverra’ famoso,no,
E quest’anno ho vinto anche un po’ io… che quest’estate, per caso, ho letto “nel caffè della gioventù perduta” e zac! ora posso fare come il lemure della tua foto e guardare tutti con malcelata superiorità 🙂
io tifo sempre comunque e ovunque philip roth 😀 http://philiprothrosica.tumblr.com/