Come sicuramente sapranno anche i sassi bagnati, la gloriosa sapienza dell’universo ha finalmente deciso di far approdare Netflix in Italia. Travolti dall’entusiasmo e animati da un ottimismo che raramente ci appartiene, ci siamo abbonati – ritornando a credere nel potere meraviglioso delle serie tv. Io e Amore del Cuore, purtroppo, dobbiamo convivere con le nostre inconciliabili differenze. Io, se posso, guardo tutto in inglese. Amore del Cuore detesta doversi impegnare e si addormenta all’istante davanti a qualsiasi genere di sottotitolo. Indipendentemente dalla lingua, il problema principale è che ci piacciono proprio cose diverse. Se guardiamo insieme la prima puntata di una serie, i risultati tendono ad essere imponderabili – nonostante la buona volontà che ci mettiamo.
Daredevil!
Tegamini – Che due balle. Ma che è, una storia di avvocati? Io le odio le robe legali. Non me ne frega niente. E lui è insopportabile.
Amore del Cuore – Carino! Ci sta!
True Detective!
Tegamini – Glorioso.
Amore del Cuore – Non lo so. Cioè, dobbiamo rivederlo. Sono crollato dopo dodici minuti.
Narcos!
Tegamini – Insomma, mica è brutto. Ma c’è quella vocetta fuori campo dello sbirro che vuole parlare da sbirro. Non t’infastidisce? Se la crede troppo. E poi… mah, non è un po’ lento?
Amore del Cuore – Sembra un documentario. Mi piace un casino.
Sense8!
Tegamini – Allora, mi sembra interessante. La faccia di Daryl Hannah mi fa paura, ma sono curiosa di capire che fanno. Se s’incontrano. Che vuol dire. Perché sono così.
Amore del Cuore – Io sono rimasto a lei che si spara in bocca. Poi è il buio.
Insomma, siamo riusciti a guardare insieme solo Breaking Bad, Game of Thrones e – incredibile ma vero – Downton Abbey. Se pensiamo alla quantità di prodotti teleludico-narrativi che il mondo sforna, non è un risultato particolarmente brillante… ma ci amiamo lo stesso. Anche se Amore del Cuore non ha apprezzato Penny Dreadful.
Ora, è un sacco di tempo che non mi prendo bene per una serie tv. Io, di base, sono una persona ossessiva. È raro che qualcosa mi piaccia davvero ma, quando succede, il mondo può anche finire. E adesso, finalmente, ho una nuova serie preferita. E tutto è bellissimo.
Penny Dreadful è mirabile. E Netflix mi capisce. Non devo restare appiccicata al COMPIUTER per guardare Netflix. E nemmeno la tv è strettamente necessaria. Ti scarichi l’app e vai felice. Vista la tragica natura frammentaria del tempo che ho effettivamente a disposizione per vivere la mia vita, è un bel passo in avanti. Anche la pausa-cacca diventa un prezioso momento per approfondire il tuo immenso amore per i tarocchi scalognati della signorina Ives. In una settimana, mi sono sparata le prime due stagioni di Penny Dreadful… e ora non so più che cosa fare, a parte cercare di convertire chi ancora riesce a vivere senza saperne niente.
Ma parliamone, vi prego.
Ah, SPOILER!
Penny Dreadful mi fa felice perché ci sono tutti i “mostri” canonici del romanzo gotico – e pure i poeti romantici. E, anche se mi vergogno ad ammetterlo, sono super allegra perché c’è il demonio ovunque. Detesto gli horror e li trovo sommamente spiacevoli, ma ho un debole per i film con gli esorcismi. Occhi ribaltati, gente che grida in aramaico, telecinesi, acqua santa, profezie, terrificanti rivelazioni. E io là, felice come una crostata. Ma lasciamo perdere. Dicevamo… le prime due stagioni di Penny Dreadful si distinguono per due grandi “nemici”. Nella prima, oltre a conoscere i personaggi in tutta la loro tetraggine, combattiamo degli pseudo-vampiri. Nella seconda, oltre ad imbatterci in splendidi archi evolutivi per i nostri sempre più tormentati paladini, cerchiamo di annientare delle streghe fabbricatrici di bambole che corrono nude nella neve lanciando alte grida. In mezzo al pandemonio – splendidamente abbigliata dalla Pescucci, che il cielo la protegga sempre – c’è Eva Green, una ragazza complicata. Non si sa bene perché, ma tutti i demoni dell’inferno bramano Eva Green. Legioni di entità tenebrose la inseguono giorno e notte, facendola ammattire per lunghi periodi e contribuendo in maniera significativa allo sfacelo della deliziosa carta da parati delle sue stanze.
Il demonio in persona – onnipresente burattinaio del vampiro o della strega di turno – vuole ghermire Eva Green, “sposarla” e regnare sulle ceneri del mondo insieme a lei. Ed è proprio questa presenza pervasiva e perpetua del male ad unire i due primi capitoli della serie e a trasformare l’intera baracca in una riflessione molto malinconica, nobile e saggia sul significato dell’agire umano. E dell’essere umani, alla fin fine. Nel superbo minestrone che ne deriva, incontriamo il dottor Frankenstein e le sue creature – John Clare spezza il cuore… e anche qualche collo -, Dorian Gray – dopo dieci melliflue puntate trascorse a sussurrare cose nelle orecchie alla gente, la seconda stagione gli ha regalato qualcosa di un po’ più serio da fare… che qualcuno distrugga il ritratto, presto! -, Van Helsing – in versione anziano ematologo -, Patty LuPone che fa la fattuchiera in mezzo alla brughiera, Timothy Dalton – esploratore iracondo e tormentato – e il lupo mannaro più interessante dell’ultimo secolo. Ciao, Josh Hartnett, non t’avevo mai dato due lire… ma ora ti lancerei l’intero cassetto delle mutande. A parte l’intreccio, che mi fa quasi più felice del demonio che s’impadronisce ogni quindici minuti dell’anima fosca di Eva Green, Penny Dreadful è un’assoluta gioia visiva. La sala da ballo di Dorian Gray dovrebbe diventare patrimonio dell’UNESCO. Il salotto di Sir Malcolm, pieno di carte geografiche e di aggeggi d’ottone, mi fa quasi venire da piangere. Anche le streghe, per quanto mi riesca difficile condividere il loro operato, avevano un certo gusto in fatto di arredamento. Certo, non andrei ad abitare in un ossario, ma due colonne coi gargoyle non mi dispiacerebbero. E CHE QUALCUNO MI REGALI IL MAZZO DI TAROCCHI DI MISS IVES. Non ho alcuna fiducia nei poteri divinatori delle carte, ma voglio incorniciarli e appenderli ai muri del boudoir che non ho.
Ma calmiamoci. Facciamo un bel respiro e teniamoci per mano. Perché, per quanto ami le storie d’amore osteggiate dal destino e dalle mostruosità che cerchiamo di seppellire nel nostro animo, Vanessa e Ethan devono assolutamente ritrovarsi. Era da Spike a Buffy che non volevo così bene a due prodotti dell’umana immaginazione. Bramo un lietofine per loro, anche se finirebbe per distruggere il tessuto narrativo della serie e, di conseguenza, l’intero universo. Vanessa, maledizione, attraversa l’oceano e vai a riprendertelo! Fate dei mini-bambini mannari e veggenti. Devastateci con la vostra felicità!
E basta, insomma. Volevo solo fangirlare un po’. Volevo esternare in qualche modo il mio dolore per una stagione che termina con un WE WALK ALONE. Se la serie fosse stata ambientata a Liverpool, invece che a Londra, non saremmo a questo punto. E INVECE NO, siamo qui a guardare personaggi splendidamente caratterizzati che vagano solitari nel mondo, in preda alla colpa e alla tristezza. Consolatemi, non trovo pace. Il pensiero che non possano più riunirsi mi getta nello sgomento più assoluto. Voi lo guardate, Penny Dreadful? Parliamone insieme. Ditemi delle cose. Aiutatemi a smaltire questa entusiasmante fissazione. Ricamatemi delle perline sui vestiti. Donatemi una vestaglia di pizzo. CHE QUALCUNO MI INSEGNI A BALLARE IL VALZER O A SCACCIARE IL DEMONIO. Basta. Mi taccio. Anzi, no. Lo sanno tutti, in fondo: che cosa c’è di meglio di una nuova passione per ritrovare l’equilibrio dopo un gran turbine di sentimenti scatenati da personaggi immaginari? Raccontatemi, dunque. Che cosa mi consigliate di vedere, ora che mi sono riappacificata con le serie tv? E no, non accetterò In Treatment come risposta. Qua siamo vittoriani. La gente la chiudiamo in manicomio e la curiamo con l’idrante.
16 Comments
Netflix è il mio nuovo amore e mi ha fatto reincontrare quello splendido bonazzo di Dexter.
Dexter è una di quelle cose che ho visto cent’anni fa e abbandonato senza ricordarmi il perché. E ora è lì, su NETFLIX. La felicità. Tutto è possibile.
Io lo vorrei vedere, ma se poi non dormo la notte perché mi sogno la strega sciamannata o il demonio che fa ruotare occhi e intestini? L’horror mi spaventa… adoro Buffy e compagnia danzante, amo il sangue sulle pareti e la violenza gratuita, ma l’atmosfera ansiogena mi previene il sonno. Come gli zombie. E infatti Walking Dead è un grande no. Però robe alla Twin Peaks ci piacciono assai… Come si fa?
Guardare Penny Dreadful a mezzogiorno, in luoghi affollati. Con un orsacchiotto in braccio.
<3
Ti leggo da una vita in silenzio ma alla fine questo post mi ha stanata facendo leva sul mio lato fangirlone per le serie tv.
Penny Dreadful è una meraviglia e adesso non riesco più a guardare nessun film con balli in maschera senza immaginare gloriose piogge di sangue sulle damine piroettanti di turno.
Il Netflix-consiglio che spargo gioiosamente a destra e a manca è Bojack Horseman, che secondo me potrebbe anche essere un felice punto di incontro tra i Tegamini del Cuore.
Che cosa ti consigliamo di vedere? E’ una di quelle domande che può scoperchiare il vaso di Pandora. Pronta?
The Newsroom.
Vuoi una serie tv incalzante? Eccola. Vuoi una storia d’amore tormentata? C’è. Anzi, ce ne sono almeno due. Vuoi sentir parlare dell’eterna lotta tra il buon giornalismo e gli interessi economici? Ottimo. E poi c’è Jeff Daniels, che non si può non amare. Oh, e Jane Fonda. E una serie di altri personaggi spassosi (vai, Sloan, sei la mia preferita!) e di sketch gustosi.
Being Erica.
Anche con questa è stato amore. Molto femminile, fa’ che non proporlo nemmeno ad Amore del Cuore. Erica è canadese, ha 30 anni e la sua vita è un disastro. Però ha una serie di fidanzati gnocchi di cui potrai innamorarti anche tu e un terapista che la rimanda indietro nel tempo a rivivere episodi della sua vita. Ah, vuole lavorare nell’editoria.
Les Revenants.
Morti che ritornano e non sanno d’essere morti, serve dire altro? Ah sì, sono francesi, tutti imbronciati. E la colonna sonora è a cura dei Mogwai. Sì, nella seconda stagione sembra che gli sceneggiatori si siano fatti di acidi, ma la prima è pregevole davvero.
House of cards.
Il protagonista è Kevin Spacey. E parla direttamente con lo spettatore. E’ spietato, senza scrupoli, un meraviglioso arrampicatore sociale. Lo odierai, ma vorrai essere come lui. Kevin Spacey, non so se mi spiego.
Utopia.
Sono inglesi, hanno un umorismo decisamente opinabile e il cattivo se ne va in giro in una tuta acetata gialla. Gialla come le paperette gialle che metti nella vasca da bagno. Il succo della storia: le multinazionali farmaceutiche faranno il culo a tutti.
Top of the lake.
Il Disagio. Non guardarla se vuoi rilassarti, ché se sei un minimo empatica ti verrà l’acidità di stomaco. Ma la regia è di jane Campion e Elizabeth Moss è proprio brava. Un posto sperduto in Nuova Zelanda, una detective tormentata e una dodicenne scomparsa. L’ho già detto, disagio?
Laid.
Qui c’è una povera marona che vede morire uno dopo l’altro tutte le persone con cui ha trombato nel corso degli anni. In ordine cronologico. Surreale. Australiano (io amo gli australiani).
Orange is the new black.
Una biondina di buona famiglia in un carcere femminile. Ti lascio immaginare.
American Horror Story
Ogni stagione è una storia a sè stante. Non mi ha appassionata un granché, ma la seconda stagione è ambientata in manicomio… 😉
La smetto, tanto sto dimenticando qualcosa di immenso, ne sono certa.
Facci sapere!
Prendo un giorno di ferie per leggere bene le tue indicazioni. CUORI.
Hai provato gli stand up comedians? Tipo Aziz Ansari, o la fantastica Iliza Shelsinger?
Non li godo, non so cosa farci.
😀
sorry, Shlesinger!! Sempre su Netflix, ovviamente.
Spike e Buffy erano il grande amore della mia adolescenza: li fangherlavo senza ritegno e non sopportavo Angel. Daredevil, da come ne avevo sentito parlare, sembrava dovesse essere chissà quale capolavoro, ma l’ho abbandonato a metà della seconda puntata, sommersa dalla noia. A fine novembre però dovrebbe iniziare Jessica Jones, che sembra molto più promettente! Ti consiglio anche Sense8, Orange is the new black, Shameless e le prime stagioni del Doctor Who del 2005.
Penny dreadful è bellissimo, anche io lo consiglio a tutti.
Per rimanere in zona, come epoca, ti direi Ripper street (anche The Paradise, che è un po’ più gné gné, però).
Sto guardando la prima puntata di The Paradise. Amo l’ambientazione, ma temo diventerà una palla mortale! 😀
Come “mah?” su Narcos?! Come?! Però sappi che con Amore del Cuore ho solo quello in comune, per tutto il resto sono dalla tua parte. E quasi quasi mi hai convinta a guardare Penny Dreadful. E mica è poco.
Non lo so, alla fine l’ho visto tutto anch’io… ma l’entusiasmo non mi travolge. Ciò è strano. E bizzarro. E anche un po’ inquietante.
Jonathan Strange e Mr Norrel già visto? La storia è tratta dall’omonimo libro (che già mi era piaciuto), le scenografie, la fotografia i costumi sono bellerrimi, gli attori fantastici. Io mi sono innamorata all’istante e perdutamente di Childermass e del suo fascino vagamente marcio…
Se ancora non l’hai vista guardala e poi ringraziami 😀 XD
Altra serie vivamente consigliata, ma solo se ti piacciono i musical è SMASH. Le creature che vi recitano non sono umane: sono tutti bellissimi, ballano, recitano e cantano con voci poderose. Ero fermamente convinta che tutto ciò non potesse essere contenuto in un singolo essere umano, pensavo che per le parti cantate fossero doppiati da qualche sorta di orrendo Quasimodo/Qasimoda nascosti dietro le quinte e invece no! E’ tutta farina del loro sacco! Perchè tanta ingiustizia a questo mondo?
Va beh… finito 😀