Non so che cos’abbia di speciale la spiaggia, ma in spiaggia si legge a una velocità supersonica. Nessun altro luogo, contesto o stato d’animo è vagamente paragonabile. Mi stendo al mare e, nonostante il sudore, gli esuberanti COCCOBELLI – l’argomento di vendita dell’estate 2017 era il seguente: COCCOBELLO TI TIRA IL PISELLO! -, le anziane che enumerano a gran voce i loro guai e i bambini che protestano perché secondo le loro madri non è praticamente MAI il momento di fare il bagno, ecco – nonostante tutti questi insormontabili ostacoli, io leggo. Molto rapidamente.
Qui, in ordine di apparizione, troverete tutti i libri – non molto voluminosi, perché avevo bisogno di una botta d’autostima – che ho fagocitato al mare nelle due ore scarse che mi è talvolta capitato di trascorrere in spiaggia mentre Minicuore dormiva e i nonni o il papà vegliavano su di lui.
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Michele Mari, Leggenda privata
Einaudi
Mai ci fu libro meno ombrellonabile di questo, ma in Sardegna sono riuscita a portarmi in spiaggia un Millennio, quindi nulla può più spaventarmi. Comunque. Leggenda privata è un’autobiografia labirintica che procede per mostri e ossessioni, passioni (più o meno disdicevoli) e spettri in agguato nell’ombra. Se amate Mari – come non posso esimermi dal fare – questo libro diventerà uno dei vostri incubi più interessanti. Quel che è certo è che non guarderò mai più un uovo sodo con gli stessi occhi.
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Silvia Bencivelli, Le mie amiche streghe
Einaudi
Silvia Bencivelli – giornalista scientifica – ha scritto un libro per mandare garbatamente a quel paese chi, all’improvviso, decide di abbandonarsi all’irrazionalità più assoluta. Dalla dieta del gruppo sanguigno ai rituali esoterico-alternativi per far girare dalla parte giusta i bambini podalici, dai vaccini all’oroscopo, Alice – la protagonista – passa in rassegna le stupidaggini più clamorose del nostro tempo, nel tentativo (forse troppo ottimistico) di aiutarci a rinsavire e di rispondere a una domanda dalle conseguenze potenzialmente devastati: perché, di grazia, LA GENTE crede a queste colossali cretinate? È un libro godibile e arguto, che risponde a un nobile intento. Vorrebbe essere un romanzo, ma non mi sembra che ci riesca moltissimo. Prendetevi quel che c’è di buono.
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Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta, Superzelda
Minimum Fax
Si sa, ai casi editoriali ci arrivo sempre con almeno un paio d’anni di ritardo. Comunque, Superzelda è la biografia disegnata di Zelda Fitzgerald, donna imprevedibile e turbolenta, appassionata e anticonformista, splendente e folle – sia in senso metaforico che clinico. Avrei potuto dire “Zelda Fitzgerald, la moglie di Francis Scott Fitzgerald”, ma un “moglie di” con lei non avrebbe funzionato. È una storia di creatività, difficoltà quotidiane, squilibri, talento, inquietudini e violente oscillazioni, scritta e disegnata a partire da un grande lavoro di documentazione e ricostruzione. Com’era davvero Zelda? Chissà, forse non lo sapeva nemmeno lei. Con questo libro, però, mi piace pensare di essere riuscita a conoscerla almeno un po’. Magari di sfuggita, a una festa che dura da tre giorni.
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Mohsin Hamid, Exit West
Traduzione di Norman Gobetti
Einaudi
C’è già un #LibriniTegamini, ma ripetere quanto questo libro sia straordinario non fa mai male. Hamid esplora il tema della migrazione e della fluidità delle società globali attraverso una storia d’amore che nasce nel momento meno propizio, in un paese sull’orlo del baratro, spaccato da una guerra civile che spazzerà via ogni speranza di normalità. I due protagonisti, come tanti altri, scelgono di abbandonare il loro mondo per avventurarsi verso l’ignoto, attraversando clandestinamente una delle tante “porte” che conducono verso un altrove incerto. È un romanzo prezioso, saggio e umanissimo… e sospetto sia anche la cosa più bella che leggerò quest’anno.
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Lars Gustafsson, Il pomeriggio di un piastrellista
Traduzione di Carmen Cima Giorgetti
Iperborea
La nuova collana Luci – con copertine infallibilmente bellissime – raccoglie i titoli che hanno contribuito, negli anni, a fare la storia di Iperborea. Il pomeriggio di un piastrellista è una specie di trionfo di mestizia scandinava. Racconta la giornata di “lavoro” di un vecchio piastrellista solitario, impegnato a sistemare un bagno in una casa sinistra e apparentemente disabitata. È una storia di abbandono e rimpianto, isolamento e bottiglie vuote, equivoci e menti ingarbugliate dal tempo. Non sono in grado di capire se mi sia piaciuto o no… perché non capita spesso di trovare un libro capace di emanare una malinconia così contagiosa.
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Paolo Cognetti, Sofia si veste sempre di nero
Minimum Fax
C’è un #LibriniTegamini, ma diciamo due cose anche qui. Sofia si veste sempre di nero è un romanzo di formazione, credo. O una raccolta di racconti. O una riflessione collettiva sui legami che stringiamo e su come ciascuno di noi scelga di costruirsi un rifugio sicuro. Ogni capitolo è affidato a un personaggio o a una voce diversa. Tutti, in qualche modo, hanno fatto parte della vita di Sofia e, nel raccontarla – inseguendola, fraintendendola, allontanandola o salvandola -, spalancano una finestrella sul loro mondo, sui compromessi che hanno accettato e sui tentativi di afferrare un po’ di felicità. O di pace, almeno. Bello? Bello.
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Rusell Hoban, La ricerca del leone
Traduzione di Adriana Motti
Adelphi
Un padre che fugge dalla vita che ha sempre conosciuto e un figlio che lo insegue, cercando la propria strada. Due personaggi che si spostano, divergendo per poi ritrovarsi, sulla mappa di un mondo che sembra non avere più zone inesplorate o misteri da scoprire – leoni a parte. La ricerca del leone è un romanzo che trasforma la quotidianità in mito, in una fiaba avventurosa che ridisegna confini e luoghi per rovesciare all’esterno – e rivestire di denti e pelliccia dorata – i nodi irrisolti che ci appesantiscono il cuore. È un libro strano e misterioso… e non somiglia a nient’altro.
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Hanif Kureishi, Uno zero
Traduzione di Davide Tortorella
Bompiani
Un anziano regista malmessisimo – sedia a rotelle, pannolone, bava alla bocca e compagnia danzante – si ritrova in casa un ambiguo figuro che procede spedito a trombargli l’adorata moglie, puntando al patrimonio. Waldo, però, non è un vecchio scemo… e non ha la minima intenzione di tollerare in silenzio lo scempio che si sta consumando sotto al suo naso. La vendetta, per quanto caotica nel metodo e dolorosa da infliggere, sarà inesorabile. È un libro amarissimo che contiene una specie di compendio dei nostri istinti più bassi: nessuno è innocente (e nessuno sembra esserlo mai stato, specialmente in amore) e da tutti, prima o poi, potrete attendervi una battuta devastante o una perla di limpidissimo cinismo.
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Laura Pugno, Sirene
Marsilio
A ogni pagina di Sirene mi sono domandata MA CHE DIAVOLO STO LEGGENDO. Non sono uno spirito facilmente impressionabile, ma PORCA MISERIA CHE COSA STA SUCCEDENDO. Ebbene, in un futuro imprecisato dove l’umanità cuoce sotto a un sole malevolo che divora l’epidermide, la gente campa male e la Yakuza (che vi devo dire) prospera. Samuel, il nostro valoroso protagonista, lavora in uno stabilimento dove le sirene vengono allevate e macellate. Perché sì, ci sono le sirene, le sirene non somigliano per niente ad Ariel – sono solo vagamente umane e non capiscono niente – e le sirene sono buonissime da mangiare. Anzi, tutti hanno completamente perso la brocca per le sirene. Samuel, un bel giorno, decide di accoppiarsi con una sirena dell’allevamento – SAMUEL SANTO IDDIO SANTISSIMO -, devastandosi irrimediabilmente la vita e innescando una catena di eventi che non faranno che confondervi, terrorizzarvi e spappolarvi il cervello ancora di più. Non so come abbia fatto Laura Pugno a inventarsi un simile mindfuck-zoologico-apocalittico-tarantinian-manghesco, ma mi sono divertita moltissimo. Anche se mi è venuto da vomitare a più riprese.
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Yasmina Reza, Felici i felici
Traduzione di Maurizia Balmelli
Adelphi
Mogli, mariti, figli, amici, amanti. Una galleria di personaggi che si muovono sul grande palcoscenico della nevrosi quotidiana. Ogni capitolo è affidato a un personaggio diverso e ogni storia contribuisce a stringere o azzoppare legami, fiducia e speranze, in una sorta di gigantesco mulinello di tradimenti, confidenze e compromessi. Un romanzo “teatrale”, che racconta con allegra amarezza tutto quello che non osiamo dire. Nemmeno sottovoce.
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Donatella Di Pietrantonio, L’Arminuta
Einaudi
Che meraviglia. Che splendida scoperta. L’Arminuta è un libro vivissimo, pieno di una grazia terribile. La farò breve: siamo in Abruzzo. Una ragazzina di tredici anni, un bel giorno, viene scaricata con una valigia in mano sulla soglia di una casa mai vista prima. È la casa della sua famiglia, una famiglia povera e numerosa che non l’ha cresciuta ma che ora è chiamata a riprendersela, una famiglia di perfetti sconosciuti. L'”Arminuta” – la ritornata – dovrà venire a patti con una realtà di cui non sospettava l’esistenza, ricucendo lo strappo dell’abbandono e ritrovando un po’ di terra da mettere sotto ai piedi. È un romanzo affascinante e doloroso, tenace e sanguigno, scritto in una lingua precisa e schietta, ricca di registri e sfumature diverse, di sapori e di ricordi amari. Una gioia.
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E questo è quanto, cari tutti.
Avete letto qualcosa di bello quest’estate? Consigliate! Consigliate!
27 Comments
L’unico libro degno di nota letto quest’estate per è stato Storie della tua vita di Ted Chiang, ha una visione della fantascienza che ho trovato davvero particolare 🙂
Non lo conosco, vado ad approfondire. Grazie! 🙂
Grazie per gli ottimi consigli! Se ti è piaciuto Superzelda ti consiglio anche Z: A Novel of Zelda Fitzgerald di Therese Anne Fowler (in italiano dovrebbe intitolarsi Zelda). Anche questo è la sua biografia raccontata da Zelda, ma ovviamente è molto più dettagliata. L’unico neo è che parla male di Scott e mi spezza il cuore perché io lo adoro 😀
Grande, grazie! Era un matrimonio burrascoso, questo è certo. 🙂
Sirene mi incuriosisce molto: è solo una mia impressione o ricorda un po’ la Trilogia dell’Area X di VanderMeer?
La trilogia dell’Area X è un mondo vastissimo e ha una complessità non paragonabile a Sirene, ma in comune hanno di sicuro l’idea di “altro” e di natura inconoscibile e talvolta letale. Però no, non direi che sono due libri particolarmente simili. 🙂
Oltre alla saga dei Malaussene (mi manca l’ultimo) che non avevo mai letto, mi sono lasciata tentare da S – La nave di Teseo di Doug Dorst e J.J .Abrams. Non è proprio un libro da spiaggia nemmeno lui, è una storia nella storia: un finto libro della biblioteca dove due ragazzi iniziano a scambiarsi appunti per dipanare un mistero contenuto tra le righe…
S è bellissimo, l’ho adorato. E sei stata coraggiosissima a portartelo in spiaggia! 😀
Michele Mari non lo conoscevo fino a una settimana fa, poi lo incontro in due posti diversi, qui e nel libro che sto leggendo, Rosso Floyd. Tu lo hai letto?
Tante cose, ma non ancora tutto. 🙂
Grazie per le dritte! Durante i miei unici 10 giorni di vacanza ho optato per una lettura molto leggera e particolarmente da spiaggia: IL CONTE DI MONTECRISTO.
Per fortuna l’ho adorato!
Grande! Io ho passato alcune estati altrettanto lievi. “Le benevole” in Sicilia e “Infinite Jest” un altro anno in Liguria. 😀
Prima di infilarmi nella infinita saga dei Cazalet (a volte un po’ lenta, ma nel complesso gradevolmente coinvolgente), mi sono letteralmente beata di mcEwan, Nel guscio. Una lettura – in traduzione – che mi ha fatto correre la mano al vocabolario più volte, gioia incredibile. E poi il richiamo all’Amleto in ogni pagina. Piacere puro.
Vorrei tantissimo leggere la saga dei Cazalet, ma in questo momento non mi sento in grado di affrontare una sequenza di mille mattonazzi. Arriverà il momento giusto, spero. 🙂
Per i Cazalet io mi sono tenuta appositamente l’estate e la spiaggia senza alcuna distrazione (solo un marito, per intenderci) 😉
Tanti titoli belli *_* Di quelli che ho leggo: la Bencivelli, concordo su tutta la linea – è un’ottima divulgatrice, questo come romanzo è un po’ nì, ma i temi trattati sono forti, ed è uno dei pochi libri che parla di pseudoscienze in modo arguto, brillante, leggero. Exit West, l’ho finito oggi e credo mi abbia lacerato l’anima (anche se credo che mio libro dell’anno sia Anna Karenina). Cognetti invece ce l’ho da leggere, ma “Manuale per ragazze di successo” mi ha lasciata interdetta e sono abbastanza restai a riapprocciarmi all’autore. Buon rientro! 🙂
Tutte le varie “amiche” erano del tutto indistinguibili, per me. Anche perché mi interessava molto di più come le mandava a quel paese, ti dirò. 😀 E non mi ha convinto molto neanche l’ammorbidimento finale della protagonista. A me piaceva quando rompeva i coglioni a tutti, altroché.
Exit West VS Anna Karenina è una sfida impossibile, Hamid dovrà perdonarci per la parzialità!
“Manuale per ragazze di successo” non l’ho letto, ma sono curiosa. I due che ho letto io, però – “Sofia” e “Le otto montagne” – meritano.
Ehi, ma che meraviglia!
Mi sono segnata “L’arminuta”, che ho trovato in ogni dove quest’estate ma che, non so perché, non ho mai considerato. Ho letto adesso la trama e mi ispira tantissimo! Anche quello della Bencivelli sembra interessante, almeno sulla carta.
I degni di nota della mia estate sono stati, oltre a “Exit west”, “Metà di un sole giallo” della Adichie e “Il ministero della suprema felicità” di Arundhati Roy, bellissimi.
Tra l’altro, ho letto “Che la festa cominci” su tuo consiglio in un librini tegamini, mi ha fatto fare grasse risate, grazie!
Della Adichie ti consiglio tanto anche “Americanah”. Non avrò pace finché non sarò riuscita a farlo leggere a tutti. 🙂 Ammaniti in versione grottesca è una garanzia, anch’io mi ero sbellicata.
Una curiosità: riesci a leggere tutti i libri che inizi? Non ti capita di chiudere un libro dopo un paio di pagine? Voglio dire: vai fino in fondo anche se il libro non ti soddisfa?
Se proprio non mi piace abbandono senza remore.
Grazie per i consigliii! Io sicuramente leggerò Sofia veste sempre di nero, è nella mia wishlist dalla prima volta che ce lo hai mostrato. Io al mare ho letto Pura Vita fi Andrea de Carlo, che tratta fondamentalmente il rapporto critico del protagonista con la moglie e la figlia; con quest’ultima intraprenderà un viaggio per la Francia alla scoperta del loro legame.
E poi ho letto Here I am di Jonathan Safran Foer, che incastra tutte le vicissitudini della vita famigliare con le tensioni Palestinesi e il pressante fardello delle aspettative della cultura ebraica.
Ora sono il lettura di vita dopo vita, ma già sai ❤ un bacione
Tanti cuorini a te!
Ho trovato meravigliosi L’Arminuta e Exit west:) ora sto leggendo “non ti faccio niente” di Paola Barbato, e’ un giallo con uno sfondo inquietante (non amo i gialli ma questo mi e’ stato consigliato da diverse persone) piacevole scoperta!
I Supercoralli sono una garanzia, quest’estate!
Buongiorno,
io questa estate ho letto ( una settimana a Santorini, quindi al mare ) “Il Collezionista di Conchiglie”, di Anthony Doerr. Mia moglie invece ha letto ” Vestivamo da Superman ” di Bryson.
Ho riletto con piacere anche io qualche pagina di quest’ultimo libro.
Posso affermare, per quanto concerne il libro di Doerr, che è la prima volta, dopo tanto tempo, che le frasi scritte e lette da me su vari siti, per pubblicizzare quest’opera, rispecchiano la realtà.
Le descrizioni dei paesaggi naturali, presenti in alcuni dei racconti di questa raccolta, riecheggiano quelle del primo Cormac McCarthy ( Suttree, per intenderci ). Una natura cruda, ostile all’uomo, minuziosamente descritta senza distogliere l’attenzione dai fatti narrati, in antitesi con quella Bucolica-Virgiliana.
Come la maggior parte dei romanzi americani, al termine di quasi tutti i racconti, si lasciano aperti degli interrogativi.
Grazie, buon week end a voi e ai vostri cari,
Andrea
p.s: se dovesse servire, son finito su questo Blog cercando informazioni sul libro ” La Nave di Teseo ” scritto in collaborazione con il creatore della serie “Lost” e trovando informazioni in particolar modo sul canale Youtube associato a questo Blog.
Grazie per essere passato a trovarmi, Andrea! Non conosco Doerr, ma mi documenterò. 🙂