C’è una novità di Claire Keegan – che qua abbiamo già amato per Piccole cose da nulla e Un’estate – che si legge in un’ora ma che resterà a tormentarvi.
Quando ormai era tardi – sempre in libreria per Einaudi Stile Libero con la traduzione di Monica Pareschi – contiene tre racconti, come di consueto lapidari ma molto densi, che esplorano altrettante relazioni. Le vere intenzioni delle “parti” sono sempre opache e potenzialmente prevaricatorie e nella fisiologica asimmetria informativa che accompagna ogni percorso di conoscenza reciproca – si incontra qualcuno e non si sa più di quello che ci dice o ci mostra, insomma – si annida sempre qualcosa che potrà modificarci per sempre.
C’è un tizio che doveva sposarsi ma qualcosa è andato storto. C’è una scrittrice che riceve una visita mentre comincia il suo periodo di residenza nella casa di Böll. C’è una donna sposata che vuole scoprire com’è andare con un altro uomo.
Non c’è personaggio che afferri le cose al momento giusto – come suggerisce assai bene anche il titolo – e nell’ombra resta sempre in agguato qualcosa di destabilizzante, tagliente e maligno. Cosa fare, quando la trappola scatta, dipende dal valore che si attribuisce alla strada già fatta e a quanto sentiamo di meritare un futuro che credevamo immutabile. Non si può stare in pace un attimo, santo cielo.