C’era una volta un ragazzo che era troppo curioso. Se ne andò dalla fattoria di famiglia in cerca di fortuna. Prima ancora di dire addio al cane, proprio fuori dal cancello di casa, incontrò un serpente gigante. Aveva le squame color rubino, e gli disse: “Devi tornare dalla tua famiglia”. Il ragazzo rispose: “Ma io voglio vedere il mondo”. Il serpente disse: “Loro sono il sangue del tuo sangue. Loro sono tuoi, tu sei loro, per sempre”.
Steven Amsterdam
Ritratto di famiglia con superpoteri
Isbn edizioni (Special Books)
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Il titolo originale di questo libro è What the Family Needed. E anche se è un titolo allegro come un secchio pieno di alghe, c’informa esattamente di quel che succederà. Gli adorabili di Isbn, invece, hanno deciso di farci sapere che nelle innumerevoli possibilità concesse alle famiglie infelici di essere infelici a modo loro, c’è pure una modalità che prevede l’utilizzo di superpoteri. C’è Giordana che diventa invisibile, Ben che vola, Natalie che nuota velocissimo, Ruth che legge nel pensiero, Sasha che fa innamorare le persone, Peter che può far materializzare tutto quello che desidera. E poi c’è Alek, che si accolla tutta la tristezza e la confusione, che scompare, ritorna e cerca di non farsi mettere in gabbia, anche se è l’unico che non ha mai davvero abbandonato nessuno.
I superpoteri, in questa storia, non sono niente di strano. I personaggi li ricevono all’improvviso, in giornate che spesso non hanno niente di speciale, e diventano subito parte di loro, come il colore degli occhi o il temperamento. Sono superpoteri distribuiti con saggezza, doni che dovrebbero riuscire a risollevare da un momento buio, per infondere la determinazione necessaria a vedere che cosa riserverà la giornata successiva. Spesso appaiono col giusto tempismo, a volte peggiorano le cose o attirano una catastrofe peggiore di quella schivata nel presente, tutti innescano conseguenze difficili da governare. A tirare le fila, a scegliere quale sia il sentiero giusto per avvicinarsi alla felicità, c’è l’unico della famiglia ad avere davvero qualcosa di speciale. Non sapremo mai da dove arrivi il suo dono, ma credo ci si possa accontentare di osservarlo mentre mette insieme un puzzle molto complicato con le storie e il tempo di chi ama.
Che vi devo dire, evviva. E’ un degno Special Book, è una raccolta di scatole piene di quello che non ci piace dire ad alta voce. E’ una storia di famiglia e un interessante giocattolo di incastri. E se mentre lo leggete camminerete in un muro, credo riuscirete ad attraversarlo, senza impegnarvi.
3 Comments
Ecco, mi hai fatto venire voglia di leggerlo.
Ormai sono più influente di Daria Bignardi.
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