Tag

gatti

Browsing

Ottone von Accidenti va per i cinque anni. È nato in agosto insieme a un mucchio di altri gattini che non abbiamo mai conosciuto perché erano stati tutti smistati prima che arrivassimo noi. La cosa, devo confessarlo, un po’ mi aveva dato da pensare. Questo qua è l’ultimo, avrà sicuramente qualche devastante turba comportamentale che ci renderà la vita impossibile. O qualche menomazione irreparabile – nascosta da qualche parte sotto a quei sei metri cubi di pelo che lo ricoprono – che non lo farà campare a lungo, condannandolo a sofferenze atroci. Un gatto omicida con un femore attaccato con il nastro adesivo, tipo. Un gatto distruttore di mondi, con tre occhi, il dono dell’invisibilità e il pancreas grosso come un melone. Insomma, ero sicura che stessero per appiopparci un Ottone von Fregatura. Dopo cinque minuti in compagnia della signora Gattara che l’ha allevato, però, ci siamo resi conto che Ottone era l’ultimo, certo, ma per un motivo molto semplice: la signora Gattara ADORAVA Ottone. E, potendo scegliere, non se ne sarebbe mai e poi mai separata. E, quasi cinque anni dopo, non c’è stato un momento in cui mi sia venuto in mente di pensarla diversamente.

Bé… magari qualche momento c’è stato.
Ma proprio un paio.

IMG_9868

Ottone che mi corre in faccia alle cinque del mattino, quando abitavamo in una casa a forma di cubo, del tutto sprovvista di porte.
Ottone che salta sulla macchina del caffè, ribaltandola in terra e crepando il parquet.
Ottone che ricopre di lanugine NERA tutto quello che possediamo.
Ottone che si fa le unghie sulla televisione.
Ottone che fa esplodere una boccetta di smalto, verniciandosi di verde.
Ottone che capovolge l’albero di Natale, dopo aver frantumato ventisei palline glitterate.
Ottone che salta in un vaso alto un metro e lo riduce a una montagna di taglientissime molecole di vetro.
Ottone che mi mastica i capelli.
Ottone che si avventa su sacchetti di ogni tipo nel cuore della notte, terrorizzandoci oltre ogni immaginazione.
Ottone che minaccia i pesci rossi entrando nella vaschetta con entrambe le zampe.
Ottone che trita ogni caricabatteria a sua disposizione.
Ottone che deposita un epico merdone nel bidet dopo essere stato redarguito per aver sgranocchiato una cotoletta che attendeva, incolpevole, di essere buttata in padella.
Eccetera.

IMG_9869

Mi sto di certo dimenticando qualcosa di fondamentale, ma non importa. Perché la sporadica distruzione dei nostri averi, i rumori improvvisi che ti atterriscono mentre cerchi di dormire, le grattate all’armadio quando la ciotola non viene prontamente riempita all’orario abituale (spaccando il minuto), i tappeti manomessi, l’obbligo di vivere con un roll antipelucchi appeso al collo e con il terrore perenne che i tuoi Supercoralli vengano azzannati fino all’irriconoscibilità, ecco, tutte queste (credo) inevitabili sciagure sono assolutamente trascurabili. Perché Ottone, nella sua sconfinata e vastissima idiozia, mi ha dato una mano a capire com’è che funziona una famiglia, che cosa significa prendersi cura – tutti insieme – gli uni degli altri, che cosa succede quando a casa c’è qualcuno che ami… e che ti aspetta. Mi ha aiutato a capirlo nel suo piccolo, da gatto – perché è un gatto, insomma, non un premio Nobel in grado di rivelarti il funzionamento dell’universo e del cuore umano -, ma anche le sue dannosissime zampe sono servite ad aggiungere un pezzettino importante all’idea di “noi” che stavamo cercando di creare. Ed è vero, qualche tenda ci ha smenato, mentre imparavamo a volerci ancora più bene, ma ne siamo usciti bene. Anzi, meglio. E mi piace pensare che un po’ sia anche merito suo.

IMG_9873
Un Ottone lo augurerei a tutti, e il più a lungo possibile. Il che, senza bisogno di ricorrere a collegamenti mentali super contorti, è anche un po’ la mission di Hill’s Pet Nutrition… e il motivo per cui mi sembra bello dare una mano.


Da ottant’anni, Hill’s si impegna ad architettare alimenti sani, sicuri e controllati per rendere migliore – e più lunga – la vita delle bestie che coccoliamo ogni giorno, senza dimenticare i cani e i gatti che attendono ancora di essere adottati. E, fino al 22 maggio, anche noi possiamo contribuire a riempire di pappe gli animali dei rifugi, facendo una cosa che credo possa riuscirci del tutto naturale: CONDIVIDERE LA FOTO DI UN CANINO O DI UN GATTINO!
Come si fa?
Fate un giro sulla pagina Facebook di Hill’s, postate una foto del vostro animalino e raccontate in allegria com’è la vita con lui. Per ogni testimonianza raccolta, Hill’s donerà un pasto a un rifugio. L’obiettivo è raccoglierne 10.000, per migliorare l’esistenza delle creaturone che non hanno ancora la fortuna di avere un padrone sollecito come voi. O come la signora Gattara che ha deciso di consegnarci un Ottone – qui impegnato ad osservare un carico di crocchette con lo sguardo dell’amore infinito.

 

IMG_9872
Ce la faremo?
Penso proprio di sì.
In alto le ciotole!

*

[Qui trovate tutte le informazioni per partecipare e il regolamento della campagna].

6ilmiosanvalentino gourmet

Il mio San Valentino con Ottone von Testimonial doveva andare diversamente. Purina, con grande dispiegamento di mezzi e di ottime intenzioni, ci aveva addirittura fornito un magico kit pieno di romanticherie. Avevamo un mazzo di fiori, gente. Era dal mio matrimonio che in casa nostra non entravano dei fiori. E, col senno di poi, non è difficile capire il perché.
Ottone von Edward Scissorhands adora i fiori.
Ma non per le ragioni giuste.

ottone 6ilmiosanvalentino

Dopo aver prontamente divorato una porzione di Gourmet MonPetit ed essersi prestato a un brevissimo – ma intenso – SHOOTING fotografico all’insegna dell’abbracciosità e della felice interazione con un mucchio di nastrini colorati – nastrini che, come tutti potrete ben immaginare, contribuivano all’integrità del compianto omaggio floreale -, Ottone von Kratos si è avventato sui margheritoni, riducendoli a un ammasso informe e piangente di fogliame sminuzzato.
Erano belli, i nostri fiori. E vogliamo ricordarli così, all’apice della loro fugace avvenenza.

6ilmiosanvalentino fiori

I fiori, teoricamente, dovevano aiutarci a celebrare la festa degli innamorati con grande trasporto e coreografica dignità. E invece niente. Ottone non è sensibile. Ottone non comprende le smancerie. Se fosse un uomo, Ottone mi verrebbe a dire che non ho bisogno di un regalo di San Valentino. Per noi, amore, San Valentino è tutti i giorni. Che bisogno c’è di riempirsi la casa di cioccolatini? Neanche li mangi, i cioccolatini!
Ecco.
Ottone funziona così. Ma può permetterselo.
La prima cosa che mi sono domandata, quando Gourmet mi ha chiesto di festeggiare San Valentino col mio gatto – anzi, la seconda cosa che mi sono domandata. La prima-prima era “mi hanno forse presa per una gattara pazza?” – è stata la seguente: ma Ottone, alla fin fine, mi vorrà un po’ di bene? Cioè, ci sono almeno novemila cose al mondo che Ottone sembra apprezzare più di me. Ottone adora i sacchetti di carta, si diverte a grattare gli armadi alle 2 del mattino, ama follemente le falene, rompe con gusto bicchieri, vasi e piccoli soprammobili e, in generale, si venderebbe l’anima per una ciotola di carnina e pescetti in umido. Io, così a spanne, sono solo una comparsa nel vasto universo delle passioni ottonifere. Divento rilevante quando mi avvicino allo sportello dei mangiarini ma, per il resto, sono quasi completamente d’intralcio.
Dopo un attimo di discreto scoramento, però, mi è venuta in mente una cosa bellissima che succede tutte le mattine. 
Ho la fortuna di abitare molto vicino all’ufficio e, in pratica, quando Amore del Cuore è pronto per uscire di casa, io devo ancora trovare le forze di risorgere dalle coperte. Amore del Cuore, un po’ per incoraggiarmi ad alzarmi ad affrontare la vita e anche e un po’ perché gli sembra disdicevole andarsene senza salutarmi, viene sempre a sedersi sul bordo del letto. Mi abbraccia, mi saluta, mi coccola e mi dice una quantità di cose incredibilmente rassicuranti. Dopo quindici secondi, chissà poi perché, arriva anche Ottone. E ci ritroviamo lì tutti insieme ad augurarci buona giornata, gatti e umani, gente vestita e gente in pigiama, felini vispi e tizie addormentate, uomini grossi e gatti poffosi. Allegramente aggrovigliati in un angolo di letto.
E niente.
Non so perché Ottone lo faccia. E non credo che nessun gatto si azzarderebbe a chiamarlo “amore”. Ma a me, ogni mattina, la sensazione che arriva è proprio quella. Insieme all’idea che, da quando c’è Ottone, la mia “nuova” famiglia sia un po’ più grande e un po’ più bella.

Troppa tenerezza? Non preoccupatevi, c’è sempre un video – che Gourmet, nella sua infinita gentilezza, di sicuro non si merita.

[tentblogger-youtube 2QQrorQqpOE]

Portate pazienza. Siamo un po’ tutti degli Ottone.
Non regalateci dei fiori. Non li sappiamo gestire.
<3

Schermata 2015-12-14 alle 19.17.17

Sto continuando a numerare il Tegaminario dell’Avvento come se questo fosse veramente il sedicesimo post che ho sfornato. In realtà sono riuscita a proporvi solo un tripudio di taco coi razzi, degli origami da parete a forma di unicorno (più balena e cocorita), dei braccialetti fatti con le teiere rotte, dei cuscini di purissima seta pieni di bestiole e un vagone di gioielli di Sailor Moon. E basta. Non sono sedici, lo ben so. Ma procederò comunque a testa alta, sventolando il vessillo della disorganizzazione e del casualismo più spinto. Perché oggi, caroni tutti, è un giorno importante. Oggi si parla dell’assoluta gloria sprigionata da Sparkle Collective, un minuscolo progetto dall’infinito potenziale di poffosità valorosamente inventato da una ragazza di Toronto – che va continuamente in vacanza impedendoci di ordinare la sua roba su Etsy ogni sette minuti.
Osservate – cercando di non iperventilare violentissimamente.

Una foto pubblicata da Sparkle Collective (@sparkle.collective) in data:

 

Una foto pubblicata da Sparkle Collective (@sparkle.collective) in data:

 

Una foto pubblicata da Sparkle Collective (@sparkle.collective) in data:

Una foto pubblicata da Sparkle Collective (@sparkle.collective) in data:

Oltre a disegnare gattini-gelatini, bradipi che se ne infischiano, anguriette felici di vivere e unicorni grassottelli – rischiando ogni volta di farmi venire una crisi polmonare -, l’evanescente Britt ama prendersi delle lunghe (e per noi penosissime) pause. Per capire che cosa sta accadendo, dunque, vi conviene tenere d’occhio il profilo Instagram di Sparkle Collective, dove – di tanto in tanto – Britt si prende la briga di informarci che le spillette con le ciambelle feline sono di nuovo disponibili su Etsy. Da quel che ci ho capito, Britt sforna all’improvviso dei transatlantici pieni di aggeggini, li vende tutti e parte per la Polinesia. Quando finisce i soldi, Britt torna a casa, mette insieme una tonnellata di adesivi a forma di fetta di pizza con le orecchie, li vende tutti un’altra volta e va a fare trekking nella Terra del Fuoco. E via così. Per sempre. Come una maledizione Maya dall’immarcescibile circolarità. Se non bramassi ogni singolo sgorbiolino obeso che Britt ha mai disegnato in vita sua, le avrei probabilmente già augurato ogni male. Ma Britt deve continuare a prosperare. E a diffondere la poffosità nel cosmo. Una testolina di gatto per volta.
Lode e gloria a Britt.
Sempre sia miagolata.
Mettete dei bookmark. E mettetevi il cuore in pace.
…prima o poi dovrà pur riemergere dal cammino di Santiago.

***

Per gioire dell’esiguo – ma bellicosissimo – Tegaminario dell’Avvento, c’è anche un board Pinterest.

IMG_0790

Come ben sapete, Ottone von Testimonial è molto più importante di me. Nonostante la sua intrinseca amabilità, alcuni BIECHI gatti-ninja hanno cercato (con successo) di fregargli la cena. Da qui, l’intricato mistero della #ciotolapulita. Fortunatamente, però, il colpevole è stato ben presto smascherato… e condannato a un mese di REHAB in un centro per gatti sociopatici – un posto tutto rosa e batuffoloso, dove i felini meno malleabili vengono coccolati, amati, nutriti e vezzeggiati fino all’esasperazione. Per chi volesse augurare ogni bene a Rocky – ormai pronto a imboccare la via della rettitudine -, ecco qua il suo temibile mugshot.

rocky

Per aiutare Ottone a riprendersi dal trauma, Felix ci ha donato una vagonata di pappa nuova. Il collaudo, ovviamente, è andato a buon fine. Un luminoso trionfo. Un tripudio di annusamenti, masticatine e code alzate. La buona notizia è che, questa volta, posso aiutare anche gli altri volenterosi padroni di gatti a nutrire le loro bestiolone. C’è tutto un meccanismo molto spassoso per ricevere a casa – AGGRATIS – un kit di cibone Felix Sensations. Perché mica solo Ottone può fare il testimonial, perbacco.
Come si fa?
Andate a fare un giro sul sito di Felix, compilate il mini-form e preparatevi all’arrivo dei mangiarini.
Per chi, invece, fosse qui solo per guardare foto di gatti, qua c’è Ottone che fa amicizia – con la circospezione tipica delle grandi menti – con Felix Sensations al manzo.

IMG_0795

IMG_0799

IMG_0802

IMG_0810

Ci piace?
Ci piace.
Andate e nutrite i vostri gatti giganti.

Schermata 2015-09-15 alle 11.09.47

Dunque, in un passato non lontano, il voracissimo Ottone von Accidenti veniva copiosamente nutrito al mattino. Prima che uscissimo per andare al lavoro, Ottone riceveva l’attesissimo REFILL di crocchette – per un gatto, ciotola piena a metà = ciotola vuota = morirò di stenti – e l’adorato mappazzo di umidino. Nulla al mondo – a parte le falene – piace a Ottone quanto il benedetto mangiarino mollino. L’umido è il bene. L’umido è tutto. Per l’umido si organizzano parate, coreografie, esibizioni acrobatiche e salti – alquanto indesiderabili – sui fornelli. La situazione, comunque, è ben presto degenerata. Perché il tuo gatto – indipendentemente dal suo quoziente intellettivo – è del tutto inconsapevole dell’esistenza dei weekend. Il tuo gatto non ha mai una mazza da fare. Di conseguenza, non capirà che, di sabato e domenica, tu vuoi russare fino alle due del pomeriggio, senza un’anima che ti disturbi. Per quanto Ottone sia adorabile, poffoso, simpatico e generalmente amabilissimo, ritrovarselo in faccia alle 7 e 40 non è propriamente riposante. È una roba apocalittica, incostituzionale e terrificante. Soprattutto quando comincia a raspare porte, finestre, tappeti, bidoni della spazzatura, scarpe, mariti e interi universi per informarti che sei una brutta persona e che dovresti trascinarti quanto prima in cucina per dargli un vagone di cibo.
Per ovviare a questo tragico inconveniente, abbiamo deciso di cambiare strategia. Molto bene, Ottone von Accidenti, visto che insegnarti qualsiasi cosa è praticamente impossibile, mangerai di sera. Non hai imparato a usare la gattaiola, non sai aprire un armadio quando ti ci chiudi dentro e non sei in grado di distinguere un giorno lavorativo da un fine settimana, ma noi ti capiamo. E risolveremo questo problema. Viviamo con una cordicella che tiene aperta la porticina del balcone, accorriamo in tuo soccorso quando ci accorgiamo che sei rimasto intrappolato dietro a un mucchio di lenzuola e ti daremo da mangiare a mezzanotte – sperando di non scatenare una preoccupante invasione di gattini-Gremlin a pelo lungo. Non ce la puoi fare, Ottone von Accidenti, ma noi ti adoriamo. E non possiamo sgridarti, perché sei troppo carino.
Cioè, dai. Che dobbiamo fare.

Schermata 2015-09-15 alle 11.51.45

Ma perché ci troviamo qui.
Ci troviamo qui perché, all’improvviso, un evento inaspettato ha sconvolto la pace della nostra già traballante routine serale. La leggenda narra che una banda di gatti alquanto agili e astuti si aggiri da qualche tempo la città. In barba alla buona creanza e alla civile convivenza felina, questi spregiudicati gatti-ninja si introducono furtivamente nelle case più disparate, spazzolando le ciotole altrui – al grido di O-O-O-OCCHI DI GATTO, O-O-O-OCCHI DI GATTO UN ALTRO COLPO È STATO FATTO. Sono rapidissimi. Sono invisibili. Sono dei geni. In poche parole, sono tutto quello che il mio gatto non sarà mai. Ottone von Accidenti, ovviamente, è stato tra le prime vittime del commando. Ciotola piena, ciotola vuota. E immensa costernazione dell’incolpevole Ottone. Le autorità, comunque, hanno già diramato un identikit – anzi, un identicat (AH, CHE GLORIOSA GAG) – dello squadrone criminale e le indagini procedono a ritmo serrato. Gli eventuali testimoni sono pregati di farsi avanti. Ogni avvistamento – o presunto tale – sarà prezioso per aiutarci a risolvere il fittissimo e deprecabile mistero. Ne va della felicità di Ottone. E della salvezza dell’intero mondo felino. Vi aggiornerò sui prossimi sviluppi – su Studio Aperto, probabilmente. Voi, nel frattempo, puntate il dito contro il vostro criminale felino preferito. Sembrano teneri, ma sono temibili.
GRANDE SUSPANCE.
GIALLO!
INQUIETUDINE!
CIOTOLE VUOTE!

social-game-1

[Cuoretti a Felix e anche a Ottone von Testimonial, che è l’unico vero INFLUENCER di casa-Tegamini]

 

IMG_0685
Ottone von Testimonial, lo Zoolander del mondo felino.

 

Il sogno di una vita.
Un’utopia che diventa realtà.
Un miracolo.
Un evento di portata interplanetaria.
Giuro, sono commossa. E vorrei anche un po’ piangere. Vorrei piangere tantissimo perché il mio gatto – lo stesso felino che mi ha squartato innumerevoli carichini del telefono, che ha devastato ogni pianta mai entrata in casa, che ha abbattuto alberi di Natale e sfondato vasi di vetro giganti, sconvolgendo la mia esistenza con potentissimi tifoni a base di palle di pelo -, il mio gatto – Ottone von Accidenti, flagello poffoso delle costellazioni – è diventato testimonial Gourmet.

MA VI RENDETE CONTO.

Dopo aver passato quasi tre anni a nutrirlo con considerevoli quantità di Gourmet Perle – avvincente ammasso di proteiniche ciccionate tritate, che lui ama con tutta l’anima (anche più di quanto mai amerà noialtri) -, la Gourmet si è accorta di Ottone von Accidenti. Proprio loro. Quelli che fanno le pubblicità con questi gatti bianchi pettinatissimi, gonfi come nuvole, eleganti ed estremamente garbati. Gatti leggiadri, che non si trascinano i pezzi di tonno in soggiorno e che hanno capito come si usa la porticina per uscire sul balcone. Gatti che sanno leggere in latino e attraversano con la massima serenità immense distese – minate – ricoperte di soprammobili in fine porcellana dipinta a mano. Gatti che suonano l’arpa e declamano versi di Catullo al sorgere del sole. Ottone, al sorgere del sole, ci corre fortissimo sulla pancia, svegliandoci di soprassalto in preda ai terrori più imprevedibili. E pesa sette chili.
Nonostante questi inconvenienti comportamentali – in fondo è ancora un felino adolescente… e temiamo che presto ci chiederà il motorino, oltre al permesso di tatuarsi le gattine nude sul petto -, Ottone è una creatura quasi celestiale. E proprio perché è un irrecuperabile e tenerissimo imbecille. Date le premesse, ho affrontato l’unboxing dello scatolozzo di Gourmet Soup – il nuovo cibino per gatti che ci hanno adorabilmente chiesto di collaudare – con una certa apprensione. E se gli fa schifo? Se si ritrae terrorizzato? E se non dimostra un sufficiente entusiasmo?
Mille paranoie. Per niente.

 

Un luminoso successo. Una voracità senza pari. Mille linguine rosa che guizzano felici. Fortissime miagolate di apprezzamento – volevo trovare il modo di aggiungere dell’audio (una di quelle musichette felici tutte trillose), ma un po’ non sono in grado e un po’ mi spiaceva coprire i versi di Ottone. È come vivere con uno di quei giocattoli che fanno SQUIK quando li schiacci. Solo che lui si schiaccia da solo. Ogni tre minuti. Insomma, Gourmet Soup è Ottone-approved. E, a quanto pare, è in ottima compagnia. Gourmet – ho scoperto – ha una sezione sul sito piena zeppa di gatti che si abbioccano felici dopo aver assaltato una ciotola dei loro mangiarini. Noi, ho già deciso, contribuiremo con questo impagabile ritratto. Ottone von Testimonial, in modalità FOCA MONACA.

 

Ottone von Testimonial paciosamente adagiato – come una foca monaca – in mezzo agli amatissimi #GourmetSoup. Una foto pubblicata da Francesca Crescentini (@tegamini) in data:

 

Perché un gatto a pancia all’aria vale più di mille parole.

Grazie, valorosi produttori di cibo felino. Ci siamo divertiti un sacco, abbiamo imparato come si montano i video – Steven Spielberg, stiamo arrivando – e abbiamo anche scoperto che, quando si tratta di buttarla sulla telegenia, Ottone è molto più efficace di me. Ottone è nato per essere scandalosamente avvenente, adorabile e tondeggiante. Beato lui. E anche buon per me. Con tutti i brodini-mangiarini che c’erano nella scatola, non dovrò più frequentare la corsia del cibo per animali per almeno un mese. Dopo, però, sarò per sempre condannata a tornare a casa con tonnellate di Gourmet Soup. Tonnellate. Montagne. Cordigliere. Continenti.
Per sempre.

 

Ora ho capito perché le pubblicità le fanno coi gatti bianchi. #GourmetSoup

Un video pubblicato da Francesca Crescentini (@tegamini) in data:

 

 

Abbiamo passato le ferie a russare. Non siamo andati da nessuna parte, abbiamo visto solo gente simpatica e, in generale, si è mangiato moltissimo. Queste ferie, lasciatemelo dire, sono state un successo. Il trionfo delle coccoline sul divano. La pace interiore. Lavatrici fatte con criterio. Leggiadre passeggiatone. Tra una pigronata e l’altra, però, ci siamo anche dedicati a un nobile progetto. Anzi, al più necessario dei progetti: la dominazione del mondo. Perché abbiamo un gatto. Si chiama Ottone von Accidenti ed è palesemente molto carino. E, visto che anche la più maestosa delle imprese parte da una microscopica e trascurabile puttanata – non so bene se questa mia affermazione abbia un fondamento statistico chiaro e verificabile, ma facciamo finta che sia proprio così -, abbiamo deciso che un gatto-Zoolander è l’asset più importante e significativo di cui disponiamo. Le nostre lauree, la nostra solida esperienza lavorativa, le nostre conquiste nel campo del sapere, della creatività e della cultura. La gioventù. Il talento. Ciao. Abbiamo sette chili di gatto. E il mondo lo amerà come lo amiamo noi. Per questa validissima ragione – e anche un po’ per presentare l’imminente candidatura di Ottone von Accidenti alla Presidenza della Repubblica -, la famiglia Tegamini del Cuore si è coalizzata per produrre il gadget definitivo: il glorioso calendario 2015 del gatto Ottone. E il mondo è già un po’ migliorato.
Serietà, per cortesia. Il momento è solenne.

Ta-daaaa. Il calendario 2015 di Ottone von Accidenti. Starring: Ottone von Accidenti – in perenne posa LE TIGRE. Foto: Tegamini feat Canon Powershot G7X. Progetto grafico: Amore del Cuore – già uomo più paziente dell’anno.

 

Siamo solo al 6 di gennaio e abbiamo già raggiunto la più alta vetta d’improbabilità del 2015.
Il calendario, in tutta la sua gloria, lo potete scaricare qui – o cliccando sulla maestosa copertina. E’ un PDF… e Amore del Cuore ve l’ha impaginato in A4, così riuscirete a stamparvelo senza difficoltà e patemi d’animo (e senza dovervi avvalere dei potenti macchinari dei vostri uffici. Che cosa sta combinando, signorina? …ah, Megadirettore Galattico! Niente, sto semplicemente stampando un calendario… Ma questo è un felino, signorina! E la nostra azienda, come dovrebbe ben sapere, non tollera le carinerie, le bestiole pelose e le coccolosità! Megadirettore, lei è un tiranno. E lei è senza lavoro, signorina!).

Spero vi garbi.
Spero vi diverta.
Spero vi ispiri ogni genere di tenerezza.
E spero di aver cominciato a rispondere con sufficiente veemenza ai vostri suggerimenti. Più Ottone! Più Ottone! Ecco, adesso Ottone potrà farvi compagnia per un anno intero. Fissandovi perplesso. Perché è un po’ quello che fa. Ci fissa perplesso.

P.S. Mi raccomando, se davvero utilizzerete e amerete l’Ottone-calendario, mandateci vibranti prove fotografiche. Più che altro perché non riusciamo a immaginare questo potente manufatto del nostro ingegno in casa di persone che esistono veramente.

Lunga vita ai gatti-paraspifferi!
Potere alla panciotte!
In alto le zampine pelose!
Viva il Gourmet Diamond!
…e buon anno a voi 🙂

 

Accecata e sbilanciata nelle mie più profonde convinzioni dallo strabiliante successo di Dillo con una bestiola, ho capito di aver fatto – finalmente – qualcosa di utile per la collettività. Un post d’impegno civile, un post capace di migliorare davvero la vita lavorativa e umana – distinguiamo, perché per chi ha bisogno di dire cose con le bestiole la vita lavorativa e quella di essere umano sono faccende molto diverse – dell’utente medio di Tegamini. Utente che, meraviglia delle meraviglie, è anche alle prese con il magnifico periodo post-elettorale, rammentiamolo accuratamente. Insomma, vi servono degli altri animalini, ora più che mai.
Ed ecco perché ho deciso di produrre questo nuovissimo e indispensabile EXPANSION-PACK pieno di altre bestiole che vi capiscono. Anzi, vi capiscono così bene che vogliono andare a dire al mondo come vi sentite.
Ma prima di tuffarci in questo vortice di zoologia e sentimento, riappiccico la necessaria premessa, il cuore pulsante del Dillo con una bestiola.

Anche nei piccoli/giganteschi problemi che scaturiscono dalla posta dell’ufficio, gli animali possono accorrere in nostro aiuto, come fanno abitualmente con le principesse Disney. Basta avere a disposizione le bestiole giuste. E di sicuro, là fuori c’è almeno una bestiola che può ergersi a splendida metafora dei sentimenti che v’ingorgano l’anima, ma che non potete mettere per iscritto.

In questo post, che tutti i capitani d’industria dovrebbero inoltrare ai propri dipendenti, verrà messo a disposizione del mondo un coraggioso manipolo di creaturine da utilizzare in una basilare gamma di situazioni elettropostali. Smettiamola di reprimere i nostri sentimenti: diciamolo con una bestiola!

Ci siamo? Tutti pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo?
Bene.

***

BESTIOLE INTIMIDATORIE

Ah sì? Ah sì? Per quando ci sarebbe bisogno di sfondare la porta e spaccare nasi a colpa di padella, arrivano gli animalini trucidi, aggressivi e antipatici.

più arrabbiati che mai!

Il cervo-ragno, credo.
Piccolo, preciso, discreto e maneggevole: divorerà le anime dei vostri nemici, come il migliore dei cecchini. E poi consuma poco.

Il granchione peloso dell’abisso.
Allegatelo alle vostre mail come se fosse una preziosa testa di Gorgone.

Lo starfish, una delle prove più solide della non-esistenza di Dio.

La sula dai piedi azzurri.
Da creatura ridicola e dissennata ad autorevole portavoce di tutto il vostro funestissimo sdegno.

Per chi è costretto a fronteggiare un’intera armata delle tenebre – e non un unico e isolato individuo nefasto – si può sempre contare sul banco di pesci-troll e sul loro pronunciato cipiglio.

Un rapace come si deve riesce a sollevare un vitello… che insomma, non è poi tanto più leggero di una persona. Fatelo presente, quando deciderete di allegare questo giovinotto qua.

***

BESTIOLE DELL’INDIFFERENZA

Perché di tanto in tanto, l’agghiacciante processo dello scaricabarile va arginato.
And not a single fuck was given that day.

ora con l’upgrade-sfottò!

 

Mi appello a voi, programmatori che tutto possono. Mi appello a voi affinché il deretano gigante di questa scimmia nasuta possa essere allegato in automatico al SI’ che siamo costretti a schiacciare ogni volta che ci arriva qualcosa con l’odiosa notifica di ricezione del messaggio. E come ben saprete, la notifica di ricezione ve la piazzano sempre sulla roba più inutile.
Già, ho letto la tua mail, l’ho letta, va bene? E l’ho fatta leggere anche al sedere del macaco.

Guarda, aggiungerei proprio qualche bella clipart.

Serve per domani? E me lo dici alle 18.23? No, no, tranquillo, ce la facciamo.

Si è inceppata di nuovo la stampante? Ma è assurdo, dovrebbe funzionare anche con la tua carta riciclata. Insomma, che cos’hanno che non va quei fogli lì? Va bene, sono un po’ stropicciati, sono in terra da quattro mesi e ogni tanto ci finisce in mezzo anche un sacchetto del pane, ma che cavolo, la tecnologia dovrebbe facilitarci la vita!

Guardi, non le posso passare l’altro interno. Sa, ho il telefono vecchio.

 

***

BESTIOLE DELLO SCONFORTO

Basta. Siete demoralizzati come un copertone sgonfio. E in ufficio non si può neanche bere.

sono ancora più tristi!

Se fosse uno struzzo cercherebbe di mettere la testa sotto la sabbia. Ma è uno sconclusionatissimo piccione. E vuole annegarsi.


Innocenti cuccioli abbandonati. Come voi.


Il gatto della routine impiegatizia.


Investiteci. Vi supplichiamo, investiteci.

***

BESTIOLE PER TEMPOREGGIARE

Ti assillano, ma non hai ancora tutte le necessarie informazioni per rispondere con quel minimo di razionalità che il tuo amor proprio pretende? Ti assillano, ma magari sei te – capra – che hai perso dei pezzi per strada? In entrambi i casi, serve tempo, tempo per finire di fare un buon lavoro o tempo per rimediare.
Che bestiola mandare, dunque?
Bestiole assurde. Meno si capisce che diavolo sta succedendo, meglio è: il destinatario avrà qualcosa su cui arrovellarsi mentre aspetta voi.

ancora più incomprensibili!


E il problema non è il gatto, ma l’improponibile accostamento tra la borsetta rosa e l’accoppiata cappellino-occhiali.

La brughiera. Ci hanno sempre detto che la brughiera è desolata e sconfortante. E invece.

Buona musica per uova più tonde.

Carino! Adorabile! Awww! Tenerello! Nicolas Cage. Poffosone! Pallottina!

Va bene, è un mostro inesistente. Ma non potranno smettere di guardarlo.

***

NEW! – BESTIOLE DELLA FUGA

E’ troppo. Anche per voi. Dovete scappare, dovete salvarvi. E vi servono animalini coraggiosi pronti a dare il buon esempio, alla faccia di ogni legge naturale.

 

Il gatto palombaro. Ha esplorato gli abissi, ha nuotato con le sirene. E se solo i suoni si propagassero bene sott’acqua, vi miagolerebbe di tuffarvi.

In un mondo dominato dai cani-astronauti, la gallina-spaziale – caparbia e anticonformista – vi saluta dalla sua maestosa orbita geostazionaria. E vi ordina di bardarvi per bene e salire su un razzo, per accompagnarla alla scoperta del cosmo. Che poi è sempre meglio che lavorare.

 

 

Succede, a volte, che si avverta l’inderogabile necessità di rischiarare con una stupidaggine l’oscuro deserto di disperazione e patimento che ci troviamo ad abitare. Questo karmico meccanismo di auto-conservazione si innesca con frequenza variabile da individuo a individuo. A me, tipo, succede spessissimo. È successo tempo fa, quando decisi di mettermi al collo una sciarpa a forma di volpe e succede anche adesso che posso avvolgermi in un golfino tempestato di folli gattini con gli occhi pallati.
Funziona così: c’è un residente dello stato del Rhode Island che va a cercare golfetti di ogni forma e colore per trasferirci su delle cataste di gatti. Quando li trova, ci stampa sopra queste sagome di gatti e poi dona loro la vista, applicando sui loro musetti – ancora orbi e informi – dei bulbi oculari di singolare fissità (anche per dei felini).
Il risultato finale è questo:

 

***

Risultati ancora più sublimi – e concrete possibilità di aprire un portale verso una dimensione sconosciuta e avvincentissima – possono essere raggiunti indossando uno dei maglioni di Pretty Snake mentre si tiene in braccio Ottone von Asgard, Ironcat Supremo, Implacabile Minaccia Fantasma.
Eccomi, nel pieno di una combo maglione-Ottone,  all’interno di una fotografia più ampia (che non mi aspettavo sarebbe mai stata scattata) che ho però deciso di ritagliare per consentire a vittime incolpevoli di raggiungere la salvezza.

***

Per i fan di Ottone von Asgard, gli ultimi avvenimenti che lo riguardano sono i seguenti:

– il veterinario ha predetto che si tufferà dal soppalco al divano fra circa un mese.

– il manzo ci fa ORRORE. Orrore e paura invincibile.

– l’unico oggetto che Ottone ama sinceramente e cerca senza requie è il rotolino di scotch che tento invano di nascondere nel portamatite. Ottone sale sul tavolo e, con perizia chirurgica, se ne impossessa tutti i giorni per farlo ruzzolare in giro. Ogni tentativo di rimetterlo a posto e farlo desistere si è rivelato vano.

– Ottone è riuscito a correre sotto al lavandino e a scardinare il tubo di plastica dello scarico. Vero, il tubo partiva già da una condizione di scarsa solidità, ma il contributo di Ottone alla silenziosa alluvione verificatasi in cucina è significativo. Dopo questa performance, ai titoli onorifici di Ottone von Asgard, Ironcat Supremo, è stato aggiunto anche quello di Implacabile Minaccia Fantasma.

– Amore del Cuore lo sogna di notte. Nei sogni di Amore del Cuore, Ottone ha il dono della parola e afferma cose sconvolgenti: “guarda che capisco tutto quello che vi dite”. Siamo fottuti.

 

***

TEGAMINI – Mamma mamma mamma possiamo avere un gatto?
MADRE – …a me piacerebbe molto, lo sai, ma devi chiedere a tuo padre.
TEGAMINI – Papà papà papà possiamo avere un gatto?
PAPA’ – No.
TEGAMINI – Ma perché!
PAPA’ – Perché no.
TEGAMINI – Ma la mamma…
PAPA’ – No.

Una ventina d’anni dopo:

AMORE DEL CUORE – Per Natale non ci facciamo i regali.
TEGAMINI – …ma come non ci facciamo i regali. Il cazzo! Io lo voglio il regalo di Natale, che cosa vuol dire che non ci facciamo i regali, dobbiamo anche fare il primo albero di Natale insieme, vuoi non metterci sotto niente, io non…
AMORE DEL CUORE – Non ci facciamo i regali perché adesso ci mettiamo qua e cerchiamo un gattino. E visto che sei allergica dobbiamo prendere il siberiano. Quindi no, niente regali, ci regaliamo il gatto. Volevo farti la sorpresa, ma poi ho pensato che era meglio se lo sceglievamo insieme… Ecco.

Ora, prima che qualche paladino dei deboli s’indigni perché “con tutti i gatti abbandonati e pieni di croste che ci sono in giro io non capisco che bisogno ci sia di prendere un siberiano con genitori provvisti di pedigree e di questo passo dove andremo a finire e piovegovernoladro e tutti i giovani sono dei drogati”, ci terrei molto a precisare che, per ragioni d’allergia, il siberiano è un po’ l’unica alternativa (CHE DISGRAZIA!). Questo nobile gatto nasce (senza bisogno d’interventi di scienziati pazzi) con una minor concentrazione nella saliva della proteina responsabile delle allergie. Che non è il pelo che fa starnutire, è la proteina distribuita sul pelo a vigorose leccate che gli conferisce questo potere di far lacrimare gli occhi e ponfare le cavità nasali. Va così.

E così sono partite le audizioni per trovare il Gattini del Cuore.

La prima concorrente provinata è stata una gattini tutta nera. Per arrivare alla sua dimora abbiamo cambiato in tutto tre tram, finendo poi in un complesso residenziale simile al labirinto del Minotauro, un posto circondato dal nulla, coi palazzi con le porte impossibili da trovare, i lampioni fiochissimi e la nebbiolina umida ad altezza polpaccio, tipo b-movie dell’orrore. Comunque, nella casa della gattini nera vivevano circa altri milleduecento gatti siberiani. Coricati ovunque, dai pensili della cucina alla cima dei lampadari, in un vorticare di pelo, polvere e crocchette masticate. La nostra potenziale gatta era un po’ secca e di pelo non molto poffoso. E pure iettatrice, forse. Ora, non ho mai avuto particolari pregiudizi verso i gatti neri, prima d’incontrare questa gattini. È anche vero che mai nella vita avevo preso una multa per non aver timbrato il biglietto su un mezzo pubblico. Poi niente, scendiamo dal millesimo tram e incappiamo in una falange armata di controllori ATM che, dovendo scegliere chi fermare tra me, un ciclope, una coppia di troll di caverna, un sosia di Kratos lo spartano, un borseggiatore con tanto di terzo braccio finto a tracolla, scelgono me. E al “signorina posso vedere il suo biglietto?” mi accorgo di aver dimenticato di timbrare. Ventisei euro di multa e l’insindacabile decisione che no, la gattini nera se la potevano pure tenere.

Il giorno successivo, animati da una fiducia quasi profetica, veniamo ricevuti dal gatto più bello e affabile mai vissuto – nero pure lui. E sulla via di casa decidiamo che si dovrà chiamare Ottone von Asgard, Ironcat Supremo.

Al secondo giorno dal suo insediamento sul trono, Ottone contempla il suo regno, coccolando i cuscini-frollini.

***

Il venerdì, giorno designato per il ritiro di Ottone, Amore del Cuore – già nel mood padre-modello – si reca al negozio di animali e acquista:

– cassettina pipìpupù con filtro antiodore, setaccio e porticina basculante
– lettiera magica (in pratica funziona che se un gatto fa una cacca o una pisciatina, la deiezione attira verso di sè tutta la sabbia che, formando una palla, si auto-isola dal resto della sabbietta pulita e può essere così agevolmente eliminata. Son questi i momenti in cui adoro la scienza)
– tiragraffi a due piani con topino penzolante incorporato
– due chili di crocchette
– venti scatolette al tonno e al pollo
– spazzola
– pupazzetto di topino frinfrillante
– trasportino…

AMORE DEL CUORE – Eh, avrei anche bisogno del trasportino.
ANIMALAIO – Ne ho di tre misure. Piccolo, medio e grande.
AMORE DEL CUORE – Quello piccolo potrebbe andare? È un gattino di quasi quattro mesi…
ANIMALAIO – Ma di che razza è?
AMORE DEL CUORE – Siberiano.
ANIMALAIO – HAHAHAHAHAHA, quello piccolo, HAHAHAHAHA! Ti dovrei già dare la misura grande!
AMORE DEL CUORE – …vabè, facciamo il medio.

***

The cat is on the table.

***

Eventi salienti e casistica casuale delle prime due settimane di convivenza con Ottone von Asgard.

– A Lotto Fiera, in un bel vagone affollato della metropolitana, Ottone von Asgard – ben avvolto in una copertina di PAIL rosso e inserito nel trasportino medio – decide di fare la pipì.

***

Ottone, il gatto più preso male della Lombardia, appena giunto nella magione dei Tegamini del Cuore.

***

– La prima sera, atterrito dall’ambiente sconosciuto, Ottone von Asgard respira velocissimo e sfiora più e più volte l’infarto. La mattina successiva lo troviamo incastrato nella nicchia delle scope e dell’aspirapolvere, luogo ritenuto molto più comodo e salubre del cestino imbottito predisposto per il suo sonno. E comunque, quando l’ho visto incagliato tra spazzole e palette, immobile e addormentato, ho gridato la seguente cosa ad Amore del Cuore: “È MORTO! ODDEEEEEO, È MORTOOOOOOOOOOH”. Poi ho pianto, perché era vivo.

– Ottone von Asgard elegge gli scaffali rasoterra della scala-libreria come nascondiglio strategico e dimostra di avere molto giudizio in fatto di letteratura: tra tutto quel che c’è, sceglie di masticare solo il Supercorallo di Accabadora di Michela Murgia.

La letteratura offre un salvifico riparo a Ottone von Asgard. E un po’ a tutti quanti, valà.

***

– Ottone von Asgard non miagola, emette dei pigolii. Ogni volta che salta giù da qualcosa, i pigolii diventano molto simili agli SQUIK che fanno quei giocattoli gommosi schiacciabili e trombettanti . A ogni atterraggio corrisponde uno SQUIK. I suoni mutano nuovamente quando Ottone von Asgard deve imprimere una certa accelerazione al suo incedere: se inizia a correre o deve fare la scala in salita, Ottone von Asgard farà FRRRUIUIUIUI.
Tutta questa collezione d’espressioni sonore risulta più vicina ai versi di un qualsiasi Pokemon rispetto a quanto ci si potrebbe ragionevolmente aspettare da un gatto.

– Ogni volta che ti giri e vedi che c’è Ottone von Asgard, lo ami un po’ di più.

***

Giorno 2: Ottone non riesce più a nascondere il suo buon carattere e passa la mattina a farsi avvolgere nell’amica vestaglietta.


Sempre nel glorioso giorno 2, Ottone si rovescia senza ritegno sui miei ospitali arti inferiori.
Và, non c’è nemmeno bisogno di usare Instagram, per far venire bene questo sublime felino.

***

– Ottone von Asgard produce fusa istantanee appena lo tocchi e, in generale, si comporta come un pupazzo vivo. Sta in braccio, si ribalta in terra per farsi strafugnare la pancia ed è intimamente convinto di essere una pagnotta di pane.

– I film più graditi da Ottone von Asgard, in questo periodo, sono stati Zodiac e The Hurt Locker.

– Ottone von Asgard è riuscito nel miracolo di suscitare telefonate spontanee da parte di MADRE. Lei, che mai al mondo si sogna di chiamare per prima ma anzi, si lamenta sonoramente se non mi faccio sentire due volte al giorno, ebbene, da quando c’è Ottone, MADRE mi telefona. Per sapere come sta il gatto, ovviamente. Non paga, ha intimato a mio padre di utilizzare più spesso Face Time e ora, a giorni alterni, passiamo le serate e giocare con Ottone in videoconferenza.

– Ottone von Asgard, a seguito di un regolare consumo di scatolette inestimabili, è in grado di produrre flatulenze portentose. E sempre nelle immediate vicinanze del cranio di Amore del Cuore. O in presenza di amici e ospiti.

– Se una palla (da tennis, di carta o d’alluminio… basta che rotoli) finisce incastrata in qualche disagevole pertugio, Ottone non si sforza di tirarla fuori ma, semplicemente, la osserva con risentimento, attendendo che qualche servitore accorra per restituirgliela. Se ciò non accade, Ottone ne piange brevemente la scomparsa e torna a farsi le unghie nel tappeto.

– Quando è arrivato, Ottone pesava 2.1 chilogrammi. Ora siamo ingrassati di un etto. Da grande dovrebbe arrivare a pesare otto o nove chili (di cicciotte, pelo e fulgido amore).

– Nessun omino di Fifa12 può sfuggire agli artigli di Ottone von Asgard.

– Siamo tutti quanti percepiti come giganteschi giocattoli. Soprattutto io, in tenuta domestica con mocassino indiano fiocchettato e vestaglietta con cintura penzolante. La vestaglietta, anche se non mi contiene, è comunque amatissima.

***


Ottone, sempre pronto ad aiutare nei lavori domestici.

***

– Ottone von Asgard è l’unico che sa quel che deve fare quando suona la mia sveglia, alle 7. Quando suona, Ottone si presenta e salta sul letto, dando ufficialmente il via al festival delle coccolerie. Da una parte, Amore del Cuore ruzzola nella mia direzione e, oltre a dispensare abbracci e incoraggiamenti, tenta di gettarmi giù dal letto – importantissimo servizio – e, dall’altra, il gatto calpesta il telefono, mastica il filo della lampada, si capotta, mi assesta piccole craniate e unghia la trapunta.

***

Ti svegli, e vicino alle pantofole c’è questa situazione.

***

– Tutta la bellezza del mondo, per Ottone von Asgard, si può trovare nel polistirolo espanso.


Il gatto Maru dovrebbe iniziare a temerci.

***

– Data la particolare conformazione delle zampe – cuscinettate e foderate a ciuffoni di pelo anche sotto -, Ottone von Asgard non ha molta aderenza sul legno. Dopo alcune derapate poco dignitose, però, sembra aver compreso come sconfiggere la forza centrifuga e calibrare il proprio impeto per rimanere in carreggiata. MADRE, preoccupata per gli sbandamenti del nipote, si è comunque offerta di confezionare per Ottone dei guantini col gommino antiscivolo e lo spazio per cacciare comunque fuori le unghie.
Ve lo giuro.

– La prima volta che mi è salito sulla pancia e ha iniziato a fare la pasta con le zampe davanti ho gridato ad Amore del Cuore: “GUARDAAAAAAAAAA STA FACENDO LA PASTAAAAAA È TUTTA LA VITA CHE ASPETTO QUESTO MOMENTO!”.

– Se sei un umano e non sai che cosa fare, spazzola il gatto.

– Se sei un gatto e non sai cosa fare, mettiti comodo e contempla il declino della civiltà occidentale.

***

Insomma.
Amiamo follemente Ottoncino.
Lui crediamo ci tolleri.