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Il Vinaccio

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Dunque, chi abita nei dintorni di Piazza Ambrosoli – anzi, di Piazza GIORGIO Ambrosoli, che altrimenti le mappe di Google non ve la trovano e vi mandano a Usmate Crostone – è già molto fortunato. Palazzi bellissimi. Alberi altissimi. Negozietti amichevolissimi. E, dal 22 settembre, pure una vineria di rara piacevolezza. Il Vinaccio, infatti, ha deciso di aprire bottega anche un po’ più in là del Naviglio – dove già tante gioie ci regalava -, affiancando al nuovo locale anche un grande negozio virtuale.

Ma procediamo con ordine, perché i collaudi ben riusciti vanno documentati.

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Ebbene, leggenda narra che al numero 3 di Piazza Ambrosoli ci fosse un ortolano, un signore che – in quarant’anni e passa di onorato servizio – è riuscito a diventare una vera istituzione di quartiere. Quando ha deciso di chiudere e di godersi la pensione, è subentrata la Ciurma del Vinaccio, con l’idea di portare avanti la tradizione di buon vicinato e di creare un nuovo punto di riferimento per chi passa o per chi vive nei dintorni. La selezione dei vini che si possono trovare in negozio è accurata e scrupolosa, ma anche basata sulle storie e sul rapporto personale con i produttori. Vini eccellenti, insomma, ma fatti e scelti col cuore. Costosissimi e inavvicinabili? No. Da supermercato? Nemmeno. Ci sono bottiglie buone che possiamo passare a prendere per cena in un comunissimo martedì sera – per dire – e bottiglie per le occasioni “speciali”. E, aspetto ancor più importante, c’è Alessandra, che ha il preziosissimo talento di sapere TUTTO senza fartelo pesare. Anzi. Il risultato di questo felice mix convivial-enologico è un locale BARRA negozio che se la tira poco ma la sa lunga. Un posto dove si sta bene.

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Ma c’è solo la vineria di quartiere?
Macché.
Magari stiamo da un’altra parte. Magari non abitiamo neanche a Milano. L’idea dei soci del Vinaccio è quella di creare una rete di enoteche nelle città più disparate, fino alla conquista del pianeta e delle galassie più remote ma, nel frattempo, si sono dati da fare per essere presenti, almeno virtualmente, ovunque. Insieme al nuovo Vinaccio, infatti, è stato inaugurato anche un vasto e-commerce – www.ilvinaccio.it -, che affianca il negozio e ne condivide in pieno lo spirito.
Il “rating” delle bottiglie potrei averlo inventato io, quindi ne parlerò con grande entusiasmo. Sia online che offline i vini vengono valutati in CUORINI.

C U O R I N I

Visto che nello shop arrivano solo prodotti molto ben selezionati, la bontà non può che essere misurata in cose belle. Si va, dunque, da vini “sopra la media nella loro categoria” (un cuorino bianco) ai vini “unici e senza paragoni” (un cuorino tutto rosso trafitto da un’amorosissimo dardo). E, dopo averne assaggiati numerosi – mantenendo comunque la dignità, perché sono pur sempre una signora – un rating del genere mi sembra incredibilmente appropriato.
Ma vi dirò di più.
Visto che bere da soli non è un crimine, certo, ma mi sembra più gioioso bere in compagnia, c’è anche un codice sconto del 10% da usare, se vi va, su www.ilvinaccio.it. Il codice è difficilissimo, preparatevi: tegamini.

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Dopo il giro di esplorazione in negozio – e una quantità considerevole di chiacchiere – ci siamo spostati al Montalcino (grazie alla Francesca per il passaggio e per avermi fatto provare l’emozione di parcheggiare a Milano con la Smart – 3 minuti netti, a Porta Genova… LA VITA), che è un po’ il campo-base dei soci del Vinaccio. Il ristorante ha una cantina super Game of Thrones dove la Ciurma si riunisce periodicamente per assaggiare e valutare i vini da proporre nel locale e sullo shop. Ho mangiato come un bufalo,  ho bevuto anche meglio e sono tornata a casa proprio contenta. Insomma, bravoni tutti. E in bocca al lupo.

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Il Vinaccio di Piazza Ambrosoli 3 inaugura il 22 settembre. Passate a bervi un bicchiere!

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Post realizzato in collaborazione con Il Vinaccio.