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Ci siamo. Lo so, l’immagine di copertina di queste guide ai doni di Natale editorial-letterari diventa di anno in anno più grottesca, ma dispongo di un senso dell’umorismo davvero elementare e mi basta pochissimo per divertirmi. Parto con la solita tiritera delle premesse metodologiche.

Cosa troverete in questo listone? Le strenne. Le strenne si configurano come idee-regalo efficaci perché sono libri dal perimetro tematico molto chiaro e perché sono tendenzialmente degli oggetti “belli”. Insomma, edizioni curate che offrono una buona risposta a un interesse dichiarato e manifesto. Ogni anno faccio il possibile per coprire un ampio ventaglio di argomenti ma, in quanto frutto di una selezione soggettiva, tendono a finirci inevitabilmente dentro delle proposte che rispondono anche alle mie fissazioni e alle mie curiosità. Mi auguro possano coincidere con quelle delle persone a cui vi va di fare un regalo… o con le vostre.

Al fondo del post troverete ulteriori collegamenti per esplorare le liste degli anni passati e vi esorto a spulciare ben bene anche gli eventuali paragrafetti che concludono le singole “schede”, perché anche lì troverete suggestioni e indicazioni aggiuntive. Non sono stata lì a contare, ma quella di quest’anno è largamente la lista più nutrita che mi sia capitato di comporre. Spero possa essere d’aiuto.

[Sì, la lista contiene dei link di affiliazione. Nulla vi vieta di prendere nota dei titoli e di andare a procurarveli nella vostra libreria di fiducia o nei luoghi che frequentate abitualmente, ci mancherebbe altro.]

Procedo.


Hjörleifur Hjartarson & Rán Flygenring
Il libro segreto degli elfi d’Islanda
IPERBOREA

Traduzione di Silvia Cosimini

Per chi ha già esplorato gli sconvolgenti paesaggi vulcanico-ghiacciati e per chi continua a sognare d’andarci, una mattissima ricognizione di un pezzo molto significativo del folklore islandese: gli elfi. Che fanno, dove si nascondono, come interagiscono con gli esseri umani, di quali prodigi o iatture sono responsabili. Un curiosissimo viaggio che mescola racconto, illustrazione, meta-contributi, epoche e registri diversi per coltivare miti e comprendere come continuino a persistere nella storia culturale del presente.

Paesaggi gelati e incontri che squarciano il velo della realtà? Possiamo orientarci anche su Susanna Clarke – già dal mondo acclamatissima per Jonathan Strange & il signor Norrell (stupendo) e per Piranesi (lo dovrei leggere ma non ci sono ancora arrivata). Anche Il bosco d’inverno (Fazi) fa parte del medesimo universo e racconta di una ragazza inquieta – come tutte le sante – che comprende meglio la natura e le bestie di quanto capisca le persone. È smilzissimo ma deliziosamente illustrato e sia per formato che per copertina ricorda le fiabe di Coralie Bickford Smith.
Altre fantasticherie? L’Ippocampo sta creando una mini-collana illustrata per mappare le entità leggendarie: streghe, fate, mostri, draghi.


Laura Pasquini
Il diavolo | Storia iconografica del male
CAROCCI

La festività che celebra la nascita del Bambin Gesù potrebbe essere quella meno opportuna per presentarsi con un tomo riccamente illustrato che indaga la parabola iconografica del demonio, ma chi sono io per moralizzarvi. Anzi, sono prontissima ad accompagnarvi fino all’Albero della Conoscenza e a indicarvi la mela più matura. Pasquini parte dalla remotissima antichità per approdare al presente e, tra code puntute e lingue di fuoco, ricostruisce il percorso figurativo del diavolo e le molte facce che nel corso dei secoli ha deciso di “indossare” per tentarci. Una magnifica panoramica per il più temibile degli avversari.

Un corollario? Di diavoli Gustave Doré ne ha sicuramente raffigurati parecchi… e non solo nel “suo” Inferno dantesco. Per ritrovarli e per esplorare il vasto rapporto di Doré con il mitologico e il fantastico c’è un volumone notevole uscito per l’Ippocampo.


The Christmas Book
PHAIDON/MARSILIO ARTE

Tradizione, folklore, immaginario pop, giocattoli, addobbi, abeti, pacchetti, renne, musica… il Natale è un costrutto multiforme in cui convergono usanze, fede, riti turbocapitalistici e speranze umane d’ogni sorta. The Christmas Book – ideato da Phaidon e pubblicato qui in Italia in una co-edizione con Marsilio Arte – ambisce a raccontarci che cos’è (e che cos’è diventato) il Natale a partire da una sterminata molteplicità di contributi visivi commentati, dalla storia dell’arte alla pubblicità, dal cibo ai riti collettivi.


Giulia Depentor
Dinastia | Alla ricerca della tua storia di famiglia tra segreti e misteri
FELTRINELLI

La ricerca autoriale di Giulia Depentor si è in prevalenza concentrata sui cimiteri e sulla valenza culturale dei riti funebri. Non sarà un tema particolarmente festoso, va bene, ma è senza dubbio curioso e ricchissimo di spunti, storia e sorprese. Anche Dinastia si occupa di memoria, incoraggiandoci però a ricostruire le gesta dei trapassati attraverso gli strumenti della genealogia e parecchio spirito investigativo. Insomma, in questo libro troverete Depentor che va volenterosamente alla ricerca dei suoi avi ma anche una guida pratica per far luce sulla vostra storia “dinastica”.


Jens Andersen
Lego | Una storia di famiglia
SALANI

A Ole Kirk Kristiansen, falegname di campagna, dobbiamo molte gioie, anche se la “sua” Lego era incomparabilmente più piccola di quella che conosciamo oggi. Tutto inizia in Danimarca nel 1934 e, tra innovazioni, invenzioni geniali e abbondante spirito d’adattamento, nasce un impero – rigorosamente fatto di mattoncini. Questo libro, autorizzato e benedetto dagli stessi Kristiansen, ricostruisce la storia delle tre generazioni che hanno contribuito al successo planetario della Lego, tra cronaca aziendale e saga di famiglia.


Sofia Coppola
Archive
MACK BOOKS

Dalle Vergini suicidePriscilla, questo tomone poderoso – curato dalla stessa Coppola – raccoglie i materiali più significativi che hanno accompagnato la regista durante la produzione dei suoi film. Alla conclusione di ogni lavoro, Coppola inscatolava tutto quello che le era servito in fase di sceneggiatura, riprese, definizione della scenografia, costumi, bozzetti, foto scattate sul set e memorabilia di ogni genere. Ecco, dopo aver accumulato parecchi scatoloni, ha deciso di aprire il suo notevole archivio e di riorganizzare i reperti più salienti in questo libro.

E in italiano cosa c’è? Potete orientarvi felicemente su Sofia Coppola: Forever Young di Hannah Strong, uscito per Il Saggiatore. 


Kate Strasdin
Il diario di Mrs Anne Skyes | Una vita in abiti e stoffe
FELTRINELLI

Traduzione di Mariagiulia Castagnone

Strasdin è una storica della moda e, nel 2016, ha ritrovato in fondo a un vetusto baule un album unico nel suo genere. Iniziato nel 1838 da una giovane donna inglese assai meticolosa, l’album conteneva numerosissimi scampoli di stoffa “commentati”. Tra annotazioni biografiche, viaggi, coordinate spaziotemporali e occasioni mondane ben catalogate, Strasdin ha studiato a fondo l’album per ricomporre in questo libro la parabola personale della sua proprietaria e lo spaccato sartorial-sociale di un’epoca intera.

Vogliamo intripparci ulteriormente con orditi, trame e filati? Da Gribaudo trovate anche La grammatica dei tessuti di Michela Finaurini. Potrebbe interessarvi un’incursione negli archivi inestimabili del Musée de l’Impression sur Étoffes di Mulhouse – già luogo di pellegrinaggio per chiunque crei abiti? Ci ha pensato Taschen con i due volumi di The Book of Printed Fabrics | From the 16th century until today
Ulteriore corollario: ci sono persone di vostra conoscenza che vogliono approcciarsi al lavoro a maglia? Perfetto, qua c’è Knit, knit, knit! di Sara Menetti (Feltrinelli), un manuale illustrato sull’arte di sferruzzare. Volete imparare a rammendare a livello squisitamente pratico ma volete anche assimilare i valori filosofico-conservativi legati al rammendo? C’è Con ago e filo. Un manuale per rammendare abiti, abitudini e cuori di Sonya e Nina Montenegro (Quinto Quarto).


Camilla Sernagiotto
Senza scadenza | L’intramontabile packaging made in Italy
ULTRA

Per il Team Nostalgia e per chi ama esclamare “ah, ai miei tempi saltavamo i fossi per il lungo!” ma anche per chi nutre un più che legittimo interesse per il packaging e per la grafica commerciale, Senza scadenza è un’avvincente enciclopedia visiva dei prodotti più caratteristici della storia industriale italiana.

Delle amarene Fabbri vi intriga più il lettering che la confezione? Non c’è problema, pure quello è assolutamente fondamentale e potrete approfondirne numerosi aspetti in Thinking with type. Tipografia e progettazione grafica: una guida critica di Ellen Lupton per Quinto Quarto.


Fornasetti | Memorie del futuro
ELECTA

La bellezza devastante dell’immaginario fornasettiano non ha bisogno di particolari presentazioni. Piero fonda il marchio negli anni Quaranta e Barnaba, il figlio, ne raccoglie l’eredità, valorizzando gli archivi paterni e traghettando il marchio verso i vasti orizzonti internazionali. Tra arte, design, fantasia originalissima e soluzioni disallineate, quello di Fornasetti è un universo creativo unico. Questo librone è un po’ il “greatest hits” del marchio, una retrospettiva museale sfogliabile e anche un buon premio di consolazione, visto che le seggiole con lo schienale a forma di capitello io non me le posso ancora permettere anche se le amo di un amore puro, sconfinato e assoluto.


Matthew Shindell
La luna. Miti, scienza e mappe
EINAUDI
Traduzione di Daniele A. Gewurz

I Saggi Einaudi hanno una gabbia molto riconoscibile e codificata. Sì, sono dei libroni rigorosi e spesso sono accompagnati da apparati iconografici d’eccezione, ma capita molto di rado di imbattersi in un esemplare di questo tipo, sia per formato che per veste grafica “indipendente”. La luna è un compendio eclettico del sapere astronomico accumulato dall’umanità a proposito del nostro nobile satellite ma anche un viaggio nella leggenda e nel mito, una spedizione – corredata da mappe e da un notevole dispiegamento di forze visive – fatta di scienza, storia, arte e suggestioni popolari. Tifo indiavolato per i Saggi fuori formato.


Elizabeth Stamp
150 librerie da vedere almeno una volta nella vita
24ORE CULTURA

Qua vorrei dire SENTI ELIZABETH FAREMO IL POSSIBILE POTRESTI ANCHE NON METTERLA GIÙ COSÌ PERENTORIA ma la verità è che vorrei prendere in mano questa guida ragionata delle librerie più piacevoli e avvenenti del mondo e salire sulla prima metro per Linate. Turismo bibliofilo, ce lo meriteremmo.

Orizzonti geografici leggermente meno ambiziosi ma comunque suggestivi? C’è Andare per i luoghi dell’editoria di Roberto Cicala per “Ritrovare l’Italia”, meravigliosa collana del Mulino che molte peregrinazioni mirate potrebbe ispirare.


Peter Brown
Il robot selvaggio
SALANI

Traduzione di Dida Paggi

Non infilo quasi mai della narrativa-narrativa nei listoni delle strenne perché quelli sono suggerimenti che rispondono a tutto un altro ordine di criteri, per quanto mi riguarda. Può accadere nel caso di edizioni speciali di particolare pregio – spesso per i classici – o per libri che penso contengano una lucina eccezionale che può davvero far bene in maniera indiscriminata praticamente a tutti. Il robot selvaggio ci ha trasformati in fagotti singhiozzanti al cinema, ma vi farei volentieri notare che la storia comincia da qui. Per chi ha amato il film e vuole il libro da coccolare ma anche per chi non sa niente del film e ha semplicemente bisogno di una storia dotata di cuore.


A cura di Maria Luisa Frisa
I racconti della moda
EINAUDI

Mentre continuiamo a gridare NON È AZZURRO È CERULEO!11!!1 e cerchiamo di capire perché all’improvviso dobbiamo tutte quante rimetterci i mocassini, la moda sta già pensando a come dovremo vestirci l’anno prossimo. Di moda si parla per strada, nei camerini, sulla stampa più o meno specializzata, in ogni più remoto angolo dei social, alle conferenze sul clima, nei consigli d’amministrazione e nelle aule universitarie. Vuoi che non se ne parli nei libri? Frisa raccoglie in quest’antologia “tematica” una selezione di racconti – decisamente illustri -, contributi e inchieste che ben si collocano in uno dei tanti vortici propulsivi che rendono la moda una forza viva, pronta a investirci con la sua carica estetica, artistica e sentimentale.

Bonus track: Alessandro Michele che dialoga con Andrea Coccia e ci spiega da dove vengono tutti gli incantesimi che in questi anni ha disegnato.


A cura di Michela Dentamaro
Crear sé stessa – Vol.I | Storia della moda raccontata dalle scrittrici

RINA EDIZIONI

Restiamo nel territorio della moda con un altro progetto antologico davvero fascinoso, frutto di un lavoro improbo d’archivio e arricchito dalla prefazione di Olga Campofreda, da numerose illustrazioni originali e da un inserto cartamodellistico. Questo primo volume (a cui ne seguirà un altro) raccoglie una selezione di scritti e articoli di moda firmati da autrici italiane usciti dagli anni ’70 dell’Ottocento agli anni ’20 del Novecento. Sibilla Aleramo, Mara Antelling, Contessa Lara, Rosa Genoni, Marchesa Colombi, Olga Ossani, Matilde Serao… tutte si sono cimentate con il racconto di stili, tendenze, abbigliamento e muliebri occupazioni. I giornali “da donna” erano relegati ai gradini più bassi della catena alimentare e giudicati privi di una vera rilevanza culturale – che novità, vero? – ma hanno configurato uno spazio d’azione inedito per l’affermazione professionale delle voci femminili, trasformandosi anche in un’arena di riflessione autentica sulla condizione della donna nella società. Testimonianze preziose e rivelatorie, che possono continuare a parlarci anche oggi.


Nick Pachelli
The Tennis Court | A Journey to Discover the World’s Greatest Tennis Courts
WORD UNITED

Dunque, da quando me lo sono regalato in settembre non pare sia uscita un’edizione italiana, ma facciamo che siamo tutta gente di mondo e possiamo apprezzarlo lo stesso. The Tennis Court è un progetto fotogiornalistico che raccoglie circa 200 ragguardevoli campi da tennis, che Pachelli ritrae e descrive dagli angoli più imprevedibili del pianeta. Ci sono gli stadi degli Slam ma anche i circoli celebri, i campi geograficamente remoti e i più insoliti. Il risultato è una celebrazione visiva del tennis come luogo d’incontro, impresa sportiva e atto estetico. Beccati questo, padel.

Altri suggerimenti per rallegrare chi apprezza questo sport? Il tennis come esperienza religiosa di David Foster Wallace, il tomone principesco che Roger Federer ha composto con Assouline come biografia visuale della sua carriera, un abbonamento al Tennis Italiano – storica rivista mensile ben rilanciata da Fandango -, Open di Andre Agassicosì non m’accusate di dimenticanze illustri e Vite brevi di tennisti eminenti di Matteo Codignola (Adelphi).


Miranda Smith
Un dinosauro al giorno
NORD SUD

Non ho la minima intenzione di confinare i dinosauri alle proposte editoriali per l’infanzia, soprattutto se possono farci compagnia per 365 giorni in tutta la loro multiforme varietà. Questo atlante illustrato ci farà fare amicizia, scheda per scheda, con un dinosauro al giorno per un anno intero. Sì, ne scoprirete di nuovi. Sì, quelli che già amate verranno a salutarvi.

Saggistica divulgativa in area dinosauresca? Vi rammento volentieri Steve Brusatte e il suo Ascesa e caduta dei dinosauri (UTET) o La storia della vita in 25 fossili di Donald R. Prothero (Aboca Edizioni). Oppure Dinosauri eccellenti. Da Ciro a Sophie, storie di celebrità estinte di Willy Guasti (Gribaudo).


Riccardo Falcinelli
Visus | Storie del volto dall’antichità al selfie
EINAUDI

Falcinelli prosegue nella sua godibilissima e autorevole operazione visivo-divulgativa con Visus, un’indagine (supportata dal consueto e abbondante apparato iconografico) sulla rappresentazione del volto in arte, scultura, fotografia e “nuovi” mezzi. I modi che scegliamo per raffigurare qualcosa sono sempre il prodotto di un contesto storico, di una deliberata decisione simbolica e di obiettivi precisi. E leggere le immagini con gli strumenti giusti non può che aiutarci a decodificare il mondo.

Cos’è uscito prima, sempre a cura di Falcinelli? Cromorama – dedicato al colore e ai suoi significati – e Figure – che decodifica l’immagine con occhio simbolico-compositivo.
Un valido corollario? Volti nel tempo. Una storia del ritratto fotografico (Einaudi) di Phillip Prodger.


Bram Stoker
Dracula
Illustrazioni di Christian Quesnel
L’IPPOCAMPO

Dopo aver ospitato diversi classici illustrati da Benjamin Lacombe, L’Ippocampo sta facendo spazio ad altri artisti, soprattutto sul fronte della letteratura “fantastica”. Disponiamo di Araya, insomma, ma eccoci qua anche con il Dracula di Quesnel – una strenna da manuale.

Altri classici in “belle” edizioni? Sbizzarritevi comodamente con la collana Bur Deluxe – che sembra più un nome da elettrodomestici di fascia altissima, ma tant’è.
Un classico incendiario riproposto in una versione che è anche un bell’oggetto? Eccovi questo Fahrenheit 451 di Bradbury negli Oscar Cult, con il taglio colore e una fascetta da non buttare via dopo tre secondi. Che fa Einaudi? Il classico che torna quest’anno in una nuova traduzione e in versione Supercorallo-cofanetto è I demòni di Dostoevskij (a cura di Manuela Guercetti). Altri cofanetti? Ponte alle Grazie ha riunito Il racconto dell’ancella I testamenti qui, mentre E/O ha appena sfornato quello della quadrilogia dell’Attraversaspecchi – vi segnalo l’oggetto con fini di solerte informazione, perché io non mi sono mai imbarcata nella lettura – e trovate sempre anche i sei volumi della saga di Blackwater di McDowell per Neri Pozza.


Mariano Tomatis
Il mio libro di magia
TLON

Mariano Tomatis è un prodigio. Non avrei altro da aggiungere ma mi sento di produrre comunque un piccolo spiegotto su questa guida. Sì, contiene indicazioni pratiche su come cimentarsi nell’arte dell’illusionismo e propone anche una riflessione valente sul rapporto tra “performance” (più o meno magica) e pubblico di ricezione, per imparare a divertirsi con gli altri all’interno di una relazione di scambio e collaborazione – invece di propendere per l’approccio della presa per il culo. La magia può (e dovrebbe) essere “gentile”? Certo, se si basa sulla ricerca dello stupore e non della mera manipolazione della credulità altrui.

Vi appassionano le figure enigmatiche – e volete proseguire lungo magici sentieri? Francesca Diotallevi ha romanzato Gustavo Rol.


Wudz Factory
1997 | Il libro-game dei misteriosi anni Novanta
WUDZ

Un professore scompare e noialtri dobbiamo trovarlo. Siamo in una cittadina enigmatica e sì, siamo negli anni Novanta – con tutto quello che ne consegue a livello di immaginario musicale, cinematografico, pop e televisivo. Il fatto che un libro che omaggia gli anni Novanta – e che contiene un mistero da risolvere, irto di scelte difficili e decisioni da prendere – assuma la forma di un libro-game che somiglia a una VHS mi sembra più che ragionevole.

Vi piacciono i libro-game? Non posso non ricordarvi con grande affetto quelli di SioJohnnyfer Jaypegg e il tesoro degli alieni commestibili coloratissimiJohnnyfer Jaypegg e il problema dei tre corgi. Se vi è piaciuta la serie di Netflix e al posto dei corgi volete mettere dei corpi celesti, vi ricordo che la trilogia di Cixin Liu – che vale come una laurea onoraria in astrofisica – è disponibile anche in un unico volumone.


Sylvanian Families
Il mondo di Sylvanian Families
NORD SUD

Visto che abbiamo lambito l’Area Nostalgia, ne approfitterei per traslocare nel coccoloso universo delle Sylvanian Families, meticolosamente mappato ed esplorabile in ogni suo più recondito anfratto grazie a questo illustratone ufficiale. Sono più che sicura che al timone dell’azienda che produce queste bestioline da tempo immemore ci siano le bestioline stesse, che si fingono inanimate solo per confonderci.

Bonus track: c’è anche il libro gemello con gli adesivi e un’ambientazione natalizia molto garrula.


Ilide Carmignani – Elena Battista
Saltare nelle pozzanghere
Illustrazioni di Anna Godeassi
RIZZOLI

Imbattersi in uno di quei famigerati termini intraducibili dovrebbe essere l’incubo di ogni traduttore o traduttrice, ma Carmignani e Battista hanno deciso di prenderla con filosofia e hanno collezionato qui, attingendo dalle lingue straniere più disparate, una dadolata di parole “dense”, composite e guizzanti che, pur non avendo un diretto corrispettivo in italiano, hanno l’ambizione di catturare la felicità.

Vogliamo fare irruzione nello studio di una traduttrice? C’è Silvia Pareschi che ci invita volentieri nel suo.


A cura di Margaret Atwood e Douglas Preston
Quattordici giorni
PONTE ALLE GRAZIE

Traduzione di Guido Calza

Allora, qua c’è una gustosa spiegazione “strutturale” da fornire. Quattordici giorni è un romanzo collaborativo. Anzi, un romanzo che produce una cornice che contiene dei racconti. È stato idealmente paragonato al Decameron, anche perché è ambientato durante la (nostra) pandemia e i personaggi che si riuniscono per raccontarsi delle cose sono tutti inquilini del medesimo palazzo. Siamo a New York e una portinaia appena entrata in servizio trova il “registro” compilato dalla custode che l’ha preceduta, una sorta di cronaca della vita e delle tribolazioni dello stabile. Decide di proseguire l’opera, registrando le storie che i condomini si scambiano per quattordici settimane ritrovandosi sul tetto. Conflitto! Mistero! Dramma! Le storie del volume sono state affidate a penne illustri – tra cui Emma Donoghue, Dave Eggers, Diana Gabaldon, Tess Gerritsen, John Grisham, Erica Jong, Celeste Ng, Meg Wolitzer… Non saprete chi ha scritto cosa, lì per lì, perché tutto contribuisce alla costruzione corale e la curatela di Atwood e Preston assicura fluidità e incastri efficaci.


Feltrinelli ha scandagliato il suo vastissimo catalogo per assemblare due cofanetti prepotentemente regalabili.

Il primo ambisce a fornire le basi per la costruzione di una biblioteca personale ed è stato battezzato Ritratto del lettore da giovane. 10 libri per affacciarsi al mondoIl secondo risponde al nome di Amore scuote l’anima mia. 10 libri per leggere il proprio cuore ed è zeppo di classici che esplorano il sentimento amoroso.


Un angolino per prodotti che non son proprio dei libri-libri ma possono esservi utili per organizzare quello che leggete o la vostra esistenza? Eccoci!
Il reading journal escogitato da Ilenia Zodiaco è qua. Mentre qua c’è quello progettato da Blackie Edizioni – nel loro territorio trovate pure l’agenda 2025. Un’altra agenda letteraria? C’è sempre quella di Clichy.
Ve lo dico un giorno sì e l’altro pure ma per amor di completezza ribadiamolo: si possono donare anche gli abbonamenti a Storytel.

Non avete trovato niente di utile? Potrei scusarmi per non aver perfettamente mappato tutto lo scribile umano e potrei dispiacermi per non essere stata d’aiuto. Ma potrei anche dirvi:

Abbiamo finito? Abbiamo finito, ma vi piazzerei qua le edizioni passate dei listoni natalizi – che è anche un osservatorio interessante a livello “macro”:

Qui c’era una lista dedicata ai piccoli e alle piccole, anche. Se cercate narrativa, fumetti e saggistica e avete bene in mente gusti e inclinazioni potete spulciare con gioia la sezione libri, mentre qua nella vetrina c’è (quasi) tutto quello che man mano leggo, segnalo o ho approfondito sul blog.

Non litigate coi parenti e se vi sembra di non essere capaci di fare i pacchetti pensate sempre ai miei. Sono più brutti dei vostri, ve lo garantisco.
Felici doni libreschi e grazie ancora per l’attenzione. :3

Più per ordine mentale mio che per presunti slanci di utilità nei confronti del mondo, benvenute e benvenuti a questa prima Settimanini, un angoletto con ambizioni ricapitolesche che dovrebbe aiutarmi a mappare, raggruppare e rendere comodamente ricercabili i numerosi spunti che lancio qua e là. Nelle mie troppo ottimistiche ambizioni, dovrei periodicamente raccogliere in questi spazi quello che leggo, vedo e bramo (o mi compro con soddisfazione). Si fa prima a fare che a spiegare, quindi tenderei a procedere e buonanotte al secchio.

*

GUARDARE

Dunque, abbiamo concluso con trepidazione e buon gradimento La regina degli scacchi – una serie che ha suscitato in me una solidarietà sconfinata per la produzione, che ogni cinque secondi doveva imbastire partite a scacchi realistiche e super intricate, girando ogni roba 800 volte (sospetto) perché se qualcuno sbagliava a muovere il cavallo bisognava rifare tutto da capo – e abbiamo iniziato Workin’ Moms, altra serie che segue le peripezie di un coraggioso manipolo di neomadri che tentano di abitare il mondo come delle persone normali (o come le persone che erano) anche se hanno figliato. E che sarà mai, direte voi. E che sarà mai UN CORNO. Nel guardarlo, oscillo tra il pianto e una veemente sensazione di sorellanza, invidiando a morte quelle che dispongono di una babysitter efficiente.

Area Pixar.
Non so bene cosa non vada più nel mio cervello, ma Soul ha generato una scarsissima presa su di me. Che il filone necrofilo-filosofico abbia esaurito il suo potenziale? La musica non mi piace abbastanza? Sarò satura di vedere ore di film che tentano di indagare i nostri sogni più reconditi per poi risolverla con massì, il senso della vita è nelle piccole cose? Tiè, pigliati una fetta di pizza! Non lo so. Sono diventata arida. Ho adorato il trattamento visivo del aldilà (o dell’aldiprima) e il broker che a un certo punto scaglia il monitor per terra e ricomincia a campare ci offre un istante di pura e limpida felicità, ma resto tiepida. Un film intero su 22 che maltratta i suoi mentori, però, lo guarderei all’istante.

Il film della Pixar “Onward” è stato vietato in quattro paesi mediorientali per la presenza di un personaggio omosessuale, dice Deadline - Il Post

Su Onward, invece, avevo aspettative scarsissime. La gestione delle nostre aspettative credo sia una delle sfide più monumentali che la Pixar dovrà affrontare nel futuro. Siamo stati ben abituati e questo felice bagaglio di esperienze cinematografiche condivise mi rende di sicuro una spettatrice fidelizzatissima, ma è anche vero che posso guadarmi un Onward in pace senza pretendere che mi appaia Santa Teresa che va in estasi per gli unicorni randagi. Comunque. Nella mia testa doveva essere una cazzata inutile (non so perché), ma Onward è riuscito a intrattenermi abbondantemente e anche a farmi piangere senza il minimo ritegno. Esperimento riuscito! Datemi delle creature mitologiche a caso e mi farete felice! W la manticora!

Death to 2020: uscita, cast, trama e streaming su Netflix

Su Netflix ho trovato anche Death To 2020, una sorta di speciale dedicato all’anno infame che abbiamo appena attraversato. Girato sotto forma di mockumentary con interpreti blasonatissimi che si prestano a cialtronate più o meno riuscite, è di una cattiveria corroborante e scacciapensieri.

*

LEGGERE

Con il supporto della mia fida Mirella – la topa di biblioteca – un romanzo e la seconda puntata di un manga già amato. Se siete in vena di leggere saggi socio-tecnologici, invece, ecco qua dove recuperare qualche pensiero su La valle oscura.

Nives di Sacha Naspini
(Edizioni E/O)

 

La taverna di mezzanotte (vol. II) di Yaro Abe
(BAO Publishing, traduzione di Prisco Oliva)

 

Per riassumere un tema che appare ricorrente: CORNA.

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SPERPERARE

Niente, ho scoperto che Lego ha deciso di darsi alla botanica e adesso voglio costruire dei bouquet di fiori da piazzarmi sul tavolo. Non appassiscono. Non vengono assaltati dagli insetti. L’acqua nel vaso non vi si impaluda. Una soluzione durevole e graziosa. Che favola! 😀

These Beautiful Lego Flower Bouquets and Bonsai Tree Sets Are Perfect for People Who Always Kill Plants | Travel + Leisure

 

Il titolo di questa rubrica mi fa molta tenerezza. È quel “weekly”, proprio. Ma magari fosse una rubrica WEEKLY, signora mia. Magari, accidenti! Nonostante la scarsa periodicità dell’impresa, però, le mie brame e i miei desideri sono solidi e duraturi. E qui ci sono le ultime cose che ho scovato e amato. E che vorrei ardentemente nell’armadio, nella scarpiera o, più in generale, nella mia vita.
Come di consueto, può capitare che ci siano aggeggi che ho scoperto, apprezzato e scelto grazie alla solerte sollecitazione di un ufficio stampa o di un brand. Li trovate segnalati con un agile *.
Procediamo?
Procediamo, orsù!

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Una delle missioni di quest’estate sarà il rinnovo del parco-costumi. Perché non ho praticamente più materiale per riempire il pezzo sopra e tutti i bikini che possiedo sono ormai impraticabili. Per consolarmi della dipartita penso irreversibile della mia terza abbondante, ho deciso di dedicarmi con attenzione anche ai parei, ai caftani scenografici da nobildonna della Versilia e alle ciabattine. L’ambizione massima sarebbe l’abbinamento costume-pareo-ciabatta da declinarsi sull’intero guardaroba spiaggiaiolo. Non so se ce la farò, ma voglio crederci. Anche perché, facendo amicizia con Scholl*come forse avrete già avuto modo di vedere – ho scoperto lo sterminato universo delle Bahia. Ci sono centomila colori diversi (molto allegri e saltellanti), sono comode, sono leggerissime, hanno la magica suola Bioprint (come molte altre scarpine della collezione) e pure i laccetti regolabili. Inizierei da quelle rosse. Poi vediamo come si mette.

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Altra missione estiva di importanza quasi intergalattica: la sporta di paglia. Perché tutte le sporte di paglia che piacciono a me costano minimo cento euro? Non mi pare normale. Sono belle, va bene, ma è pur sempre paglia. Capisco il valore dell’handmade, ci mancherebbe, ma cento bombe per della paglia mi pare comunque un po’ eccessivo. Mi sto dunque dedicando a puntigliose ricerche, nel tentativo di individuare commercianti di accessori non vergognosamente esosi ma comunque in grado di sfornare borse piacevoli, solide e pratiche. Le meravigliose ragazze di Vita su Marte hanno già fatto un pezzo del lavoro, rivelando al mondo l’esistenza di La Petite Sardine, ma non voglio accontentarmi. Ed eccoci qua con Gioseppo. C’è un po’ di tutto, da Gioseppo – e i prezzi sono un po’ più alti, ma senza diventare inaccettabili. La rafia viene spesso combinata con nappine, intrecci e tessuti variamente annodati, ma anche rifinita con manici, bordi e chiusure in pelle (almeno all’apparenza). Insomma, ci sono borse di paglia-paglia e accessori di paglia che potrebbero funzionare bene anche per chi le ferie le ha ad agosto e deve comunque sciropparsi due mesi di caldo in città e brama una borsa non troppo spiaggiaiola o contadinesca, ma comunque estiva.

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Vecchi amici che continuano a fare cose belle: Le Palle. Mi è bastato un giretto allo stand al Salone del Libro per ricordarmi la genialità del progetto – e il suo inesauribile potenziale. Perché le menzogne che possiamo raccontare agli altri per renderci la vita meno insopportabile sono praticamente infinite. Sto pianificando l’acquisto della valente maglietta NON HO MAI NIENTE DA METTERMI, ma anche della gamma completa dei quaderni con le panzane lavorative (spesso dolorosamente web-related).

E visto che siamo in tema, vi segnalo con gioia anche l’apertura di un piccolo shop di cancelleria – anzi, di cose di carta, cose per scrivere e cose utili. Si chiama Pencil Panda e auguro loro ogni successo. Se il tema vi appassiona, date anche un occhio a questa listona.

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L’ESA, tra le altre cose, fa anche delle magliette adorabili (e molto minimal) con su i pianeti.

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Dunque, su Literary Emporium spenderei volentieri tutto quello che ho, ma sto cercando di razionalizzare. E iniziare da una spilla dell’Ancella mi sembra una buona idea (anche perché dovrò pur abbinare qualcosa di altrettanto incisivo alla mia felpa). Se vi sentite particolarmente refrattari all’autorità, poi, potete anche orientarvi sulla micro-collezione delle spillette distopiche.

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Che a Milano esista un negozio dedicato ai prodotti BIUTI coreani ormai lo sanno anche le lucertole dell’isola di Pasqua. Si chiama Miin ed è in Corso Magenta, più o meno. Sono andata a farci un giro per l’evento di apertura e ho cercato di assimilare più nozioni possibili, nella speranza – che mai morirà – di trovare il modo di migliorare la mia faccia. Non ho avuto il tempo, purtroppo, di farmi costruire una BIUTI RUTIN coreana personalizzata, ma ho esaminato con perizia gli scaffali e mi sono fatta spiegare lo spiegabile. Partendo dal presupposto che avrei bisogno di tutto, ho però deciso di concentrare i miei desideri – per il momento – sulla famigerata e pluripremiata Beauty Water di Son & Park. Perché? Perché riempirebbe, in effetti, una lacuna. Io la faccia me la lavo, la mattina, ma una specie di tonico da passare per preparare la pelle al trucco e alle altre creme e cremine non mi pare una cattiva idea, soprattutto se promette anche di esfoliare e uniformare un po’. Quanto costa? Un botto. Ecco perché è qua in wishlist e non nell’armadietto del bagno.

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Sono andata a vedere Jurassic World – Il regno distrutto. Il film è un po’ un pastrocchio, secondo me, ma in questo momento abbiamo altre priorità. Perché là fuori esiste un pacco formato famiglia di Lego Brick Headz con Owen e Blue. E per constatarne la magnificenza non ci serve essere spettatori pensanti e/o critici. Basta aver visto i video di Owen che si aggira per la nursery dei velociraptor. LEGATEMI ALL’ALBERO MAESTRO E TURATEMI OCCHI E ORECCHIE. HO BISOGNO DI QUESTI COSINI.

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Avrò desiderato a sufficienza? Giammai, lo ben sappiamo. Ma per questa settimana direi che possiamo concludere. Felice sfondamento di salvadanai a tutti quanti!