La rubrica revival definitiva.
I pensierini delle elementari, direttamente dal quaderno (uncensored, con strafalcioni e mega-parole usate a caso).
Perchè non è mai troppo presto per essere surreali.
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16 novembre 1994
Riassumo il racconto a pag.116-117 del libro di lettura intitolato “La lotta per difendere il proprio piccolo”
In pieno oceano, sotto il circolo polare, pioveva ininterrottamente da tempo. Era uno di quei giorni di mare lungo, che le balene e le orche odiavano tanto, perchè soffrono di mal di mare.
Una balena ondeggiava lentamente, spossata, tenendo tra le pinne il suo piccolo. Cercava per lui dei mari calmi per insegnargli a nuotare.
A un certo punto apparve un’orca. La balena aveva paura, perchè sapeva di cosa erano capaci le orche. La loro strategia era di infastidire le balene e di morderle sotto la gola per costringerle a emettere un suono, a questo punto si avventavano sulla bocca delle balene e strappavano loro la lingua. Così loro se ne andavano tristi e mute per i mari senza poter più dire nulla.
L’orca era già a poca distanza dalla balena e dal balenottero, quando a un tratto dietro a un’onda si profilò il beluga, il grande delfino bianco.
L’orca si tuffò per cercarsi un nascondiglio, ma il delfino le aveva già tagliato la strada, e con un guizzo rapido la raggiunse e le morse la coda. La lotta fu aspra. Ma dopo poco ritornò la calma: il corpo ferito dell’orca ondeggiava trasportato lontano da un’onda.
La balena ringraziò commossa il beluga che aveva salvato il suo piccolo.
Il beluga raccomandò alla balena di non far prendere freddo al balenottero e la madre rispose che finchè rimaneva stretto a lei non correva rischio di raffreddarsi. Così si separarono e ognuno andò per la sua strada.